Bruno Admin
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| Titolo: A PROPOSITO DEL POTERE DEI GRANDI EDITORI: IL CASO Di SILVIA AVALLONE! Mer Ago 28, 2013 2:04 pm | |
| E' di gradevolissimo aspetto, è giovane, è laureata e vincitrice di innumerevoli borse di studio e parla benissimo nelle conferenze e nelle interviste. Ho letto il suo libro "Acciao" e mi è piaciuto anche se con vari difetti. Ma quale scrittore non ne ha? Certo, la bella Avallone deve mostrare le sue indubbie qualità anche in un secondo libro molto atteso. A tale proposito , ecco un articolo su di lei:
SILVIA AVALLONE: POTENZA DELLA RIZZOLI O TALENTO LETTERARIO? Acciaio ha superato le centomila copie vendute, ha vinto il premio Flaiano 2010 e, per soli quattro voti, non si è aggiudicato il Premio Strega. 2892 lettori pubblicato da Elisa Giacalone, il 27/09/2010 | Elisa Giacalone chi è? Profilo Per contattare questo autore devi esser registrato su comunitazione.it 0 inShare
SILVIA AVALLONE: POTENZA DELLA RIZZOLI O TALENTO LETTERARIO?
Autrice: Silvia Avallone Titolo: Acciaio Casa Editrice: Rizzoli Pagg.: 358 pagine Prezzo: 18 € Per molti è un "romanzetto", leggibile sì, scorrevole quanto basta, ma pur sempre di romanzetto si tratta. Per molti altri, la ventiseienne Silvia Avallone si è trovata, per sua fortuna, a cavalcare la moda del momento, quella dell'esordiente. Il caso di Paolo Giordano (vincitore dello Strega nel 2008 con La solitudine dei numeri primi, Mondadori) ne è un esempio. Eppure, secondo alcuni critici, Silvia Avallone, attraverso "Acciaio", ha raccontato coraggiosamente un'Italia in cerca d'identità, puntando i riflettori su un'inedita periferia operaia, quella di Piombino, nel tempo in cui, si dice, la classe operaia non esiste più. Quella di Acciaio è la storia di due ragazzine, Anna e Francesca, che vivono in via Stalingrado, nelle case popolari costruite per gli operai, durante il boom economico. Avallone raffigura questi alveari di cemento, brulicanti di vita sfacciata, maleducata. Di certo, non facile. Ci sono ruderi di industrie e ciminiere abbandonate, la coltre di fumo dell'altoforno impregna le pagine e si diffonde tra i personaggi, tanti, prevedibili, spesso stereotipati. I clichés ci sono tutti, molti provenienti dalla "société du spectacle". L'imprinting della giovane Avallone sembra infatti essere quello "televisivo" e dell'appeal popolare. Ha le idee chiare la giovane autrice, forse fin troppo strutturate, a tratti superate. Racconta della dura vita in fabbrica, al limite della brutalità, di famiglie disgregate, di adolescenti tossici, di madri maltrattate e padri malavitosi. La sua sembra una visione in bianco e nero dove la realtà appare così distinta da perdere di consistenza. Chi racconta, nel romanzo, vuole governare gli eventi, ordinarli in precise categorie per controllarli. Forse appiattirli per non doverli pensare. E capire. Di fatto, Acciaio ha superato le centomila copie vendute, ha vinto il premio Flaiano 2010 e, per soli quattro voti, non si è aggiudicato il Premio Strega. In brevissimo tempo, Silvia Avallone vanta consensi e feroci stroncature, divide critica e pubblico e suscita polemiche tali da gridare alla rivelazione dell'anno. Insomma, potenza della Rizzoli o talento letterario? Restiamo a guardare.
Elisa Giacalone
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