Bruno Admin
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| Titolo: SILVIA AVALLONE, IL POTERE DEI GRANDI EDITORI, DELLA BELLA PRESENZA E DEL BRILLANTE ELOQUIO! Ven Ott 04, 2013 11:00 am | |
| Fino a pochi anni fa Silvia Avallone era solo una brillante studentessa vincitrice di varie borse di studio anche universitarie. Poi scrive un romanzo, “Acciaio” ed invia il primo capitolo alla grande Rizzoli che, in meno di una settimana, la convoca in sede le fa firmare un contratto di edizione, la fa affiancare da abili editor e la pubblica con una grande promozione incentrata su tantissime interviste alla bella Silvia che se la cava brillantemente col suo eloquio pacato e convincente. Il risultato è da vero e proprio caso letterario: Acciao vince il Campiello Opera Prima, è secondo allo Strega e trionfa in altri premi letterari. Ben 22 edizioni in lingua straniera, 500.000 copie vendute, un film di successo e diritti d’autore che superano abbondantemente il Milione di euro (oltre 3 miliardi di vecchie lire)! Così la bella e giovane Avallone a soli 26 anni diventa una star del mondo delle lettere e dei mass media. Ma il romanzo merita davvero tanto? Certo il soggetto è originale incentrato com’è sul mondo che ruota intorno ad un’immensa acciaieria e su giovani belli e “maledetti”, ma spesso la “forma” non è certo all’altezza di una grande opera letteraria da meritare in pieno tutto quello che ha, con tanta facilità, ottenuto. Ma l’editore è grande, l’autrice di bell’aspetto e parla e si presenta tanto bene! Come se non bastasse, viene creata una grande attesa per il nuovo romanzo della Avallone. Abili anticipazioni e poi infine ecco “Marina Bellezza” tirato, in prima edizione, in diecina di migliaia di copie e tante oceaniche presentazioni con Silvia, ancor più bella , a dire del libro contornata da grandi nomi. Ho, come tanti, letto il nuovo romanzo e debbo riconoscere che Silvia è davvero brava nelle descrizione dei luoghi e nella desolazione di un Paese (l’Italia) in una decadenza preoccupante, ma, a mio avviso, i protagonisti sono artefatti e le loro azioni lasciano davvero perplessi e i conflitti generazionali (tante volte affrontati in letteratura) condotti con motivazioni stereotipate. Però la “forma” è migliorata rispetto a quella di “Acciao” , ma non in maniera tale da poter definire il romanzo una grande opera letteraria. Ma tant’è, la Rizzoli è ben organizzata e potente nel mondo dei libri e Silvia è tanto bella, giovane e sa parlare così bene! E il libro si legge e si vende facile e premi ed edizioni estere lo attendono per un’ulteriore dimostrazione del potere dei grandi editori che possono imporre e dilatare indubbi meriti che, con i loro potenti mezzi, diventano enormi. Auguri Silvia!! Bruno Cotronei
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