BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI
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 UNA "BRAVA" RAGAZZA, racconto

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Bruno
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MessaggioTitolo: UNA "BRAVA" RAGAZZA, racconto   UNA "BRAVA" RAGAZZA, racconto EmptyMer Giu 10, 2009 10:19 am

UNA "BRAVA" RAGAZZA
Mi capitò, in un periodo della mia vita, di lavorare a La Spezia ed ero solo
e alla ricerca di compagnia per le monotone serate. Uno dei miei collaboratori mi invitò ad entrare in un circolo semiprivato dove forse avrei potuto intavolare conversazioni pseudoculturali e forse addirittura trovare qualche donna da corteggiare se, beninteso, fossi riuscito ad accontentarmi di qualcosa di molto inferiore a ciò di cui ero abituato.
Ed una sera ero lì dove, fra tavoli zoppicanti con vecchi e stremati personal computer, trovai una fauna di signore e signori dai cinquanta/sessant'anni in sù che, con aria ispirata, recitavano scombinate e mielose poesie, cliccavano su dvd scaricati da internet sprofondando, alla fine, fra fragorosi consensi immediatamente ricambiati in un continuo scambio di tu complimenti me ed io complimento te.
Subito mi venne incontro una specie di matrona tutta sorridente ed ossequiosa che di tanto in tanto cercava di fulminare il visitatore con sguardi sensuali mettendo in mostra occhi scurissimi che forse una volta erano stati belli. Era la rispettatissima e temuta presidentessa che muoveva con energia la tozza figura mettendo ben in mostra l'opulento seno forse bisognoso di oppurtuni sostegni.
Mi presentò tutti uno per uno e mi assicurò che il giorno dopo avrei potuto trovare anche la loro "cara e bella" Simona che abitava nei dintorni di La Spezia.
Meglio non insistere sul ricordo di quella serata passata al circolo nella noia più assoluta e nel ridicolo di vedere signori che, nonostante l'età, si ritenevano ancora veri poeti e uomini di grande cultura quando difficilmente ne dicevano una giusta.
Eccoci, invece, alla sera successiva dove forse avrei trovato finalmente
una quantomeno decente compagnia. Ma le ore passavano e Simona non giungeva mai ed io, così distrattamente, portavo ai vari tavoli il discorso su di lei e tutti che mi dicevano che era molto bella, molto intelligente ed una che aveva sofferto parecchio per amore. E la curiosità e l'attesa aumentavano.
Un certo momento dell'agitazione sul fondo verso l'entrata e apparve lei!
Decisamente un'appetitosa ragazza dai capelli lunghi portati sciolti sulle spalle e un viso irregolare che di tanto in tanto s'illumivava d'un franco sorriso, in fondo al quale però non era possibile non scorgere un qualcosa di torbido, di vorace.
La matrona ci presentò e presto nacque una reciproca simpatia ed incominciammo a parlare di noi mentre dal suo vestito ogni tanto faceva capolino una gamba ben tornita ed abbronzata.
Si lamentava e sorrideva Simona e presto il discorso divenne un suo lungo monologo mentre le belle gambe dondolano sempre più vicine al mio pantalone.
Cosa raccontava la ragazza concitata? Che lei aveva avuto un intensa storia d'amore con un uomo bello come il sole, ma dopo un anno di alti e bassi, lei lo aveva finalmente licenziato perchè lui non aveva assolutamente voluto lasciare la fidanzata, mentre forse lei (mi diceva convinta mentre le trapelava un ironico sorriso) avrebbe anche abbandonato il fedele e ignaro marito e fors'anche la sua bambina di sette anni.
S'era intanto avvicinata la matrona che aveva incominciato a prendere viva parte alla conversazione dicendo di quanto lei e tutti gli altri del circolo erano stati vicini a Simona non appena si era iscritta e aveva raccontato le sue disavventure a buona parte di loro.
Nel frattempo mentre l'amata ragazza prendeva dalla borsa un fazzoletto, erano cadute in terra alcune fotografie. Le avevo raccolte e porte a Simona
ma avevo fatto in tempo a vederla in un succinto costume da bagno dove svelava seni minuti fianchi poco accentuati, ma un ventre e delle cosce sode e lisce ed estremamente appetitose.
[size=24]Il mio interesse aumentò decisamente ed incominciai a pregustare quello che avrebbe potuto succedere nei prossimi giorni, ma presto mi accorsi che in quella piccola comunità non ero il solo a pensarla così, magari in forme più sfumate e meno decise.
Difatti intorno al nostro tavolo aveva incominciato a ruotare il signor Fatebene, un piccoletto che con aria ieratica donava in continuazione consigli non richiesti e recitava poesie purtroppo sue mentre gli occhietti vivaci lanciavano sguardi ingordi verso le bellezze di Simona. Altri lo seguirono mostrando per la ragazza non minore attenzione.
E giunse la fine della serata con ossequiosi saluti fra tutti e un caloroso bacio di Simona e lo scambio di numeri di cellulare.
La mattina successiva fui svegliato in albergo dalla telefonata, scoppiettante di energia, della ragazza che aveva una voce particolarmente seducente e tentava in tutti i modi di approfittarne. Presto , però, ripiombò a raccontarmi della sua vita. Era, mi diceva, stata una ragazza solare piena di interessi e ricca di compagnie maschili fra le quali aveva scelto Achille col quale s'era sposata e aveva avuto una bella figlia. Ma,proseguiva, s'era accorta presto che Achille era musone e posapiano e non le dedicava tutte quelle tenerezze e attenzioni che gli altri uomini della comitiva le promettevano.
Aveva quindi avuto alcune evasioni una delle quali era giunta a conoscenza del marito che aveva fatto fuoco e fiamme, ma che lei aveva presto domato utilizzando ancora una volta quella specie di sua calamita, quell'acuto odor di femmina, che sempre funzionava con gli uomini.
Eppoi era giunta la grande passione, l'uomo bellissimo, tutto sesso che l'aveva travolta di frenesia e per il quale aveva scritto quelle specie di urlanti odi che avevano letto ieri sera nel circolo.
Infine la decisione di lasciarlo perchè lei non riusciva a convivere con quella fidanzata, che c'era e non c'era, e il desiderio dell'uomo di non essere coinvolto da nessuna.
Da questa terribile decisione era derivato a Simona, il dolore, il vuoto assoluto, il penoso aborto e la decisione (così concluse) di afferrarsi al sempre fedele marito come una ciambella di salvataggio.
Il pomeriggio nuova squillante telefonata di Simona dove mi diceva che assolutamente noi due avremmo dovuto rivederci, ma non prima di quattro giorni perchè il marito era tornato dalla missione esterna e sarebbe ripartito solo ad inizio settimana.
"Ma tuo marito sa che tu vai al circolo?", le avevo chiesto.
"Certo che no, non sa nemmeno che esiste", m'era sentito rispondere.
Poi Simona ml'aveva salutato con ripetuti caldi baci schioccati al telefono e l'ammonizione di fare il bravo fin quando non ci saremmo [/size[size=24]]rivisti.
Certo era davvero una strana ragazza, anche se, del tipo di come mi si andava palesando Simona, c'è ormai una larga schiera. Ma in Simona si aggiungeva qualcosa di diverso, di più terribile che avrei voluto cercare di approfondire nei giorni che ci separavano dal nuovo e decisamente più impegnativo e forse godibile incontro.
Così la sera ero di nuovo al circolo ed agganciai la sussegosa presidentessa, che si pavoneggiava in un abito ancor più scollato e, dopo aver superato senza ridere le sue ripetute affermazioni di essere una donna molto corteggiata (conseguenza di un mio mite complimento)e di essere
inespugnabile, incominciai ad ascoltare le vicende di Simona.
Le chiesi, allora, dell'aborto se era stato spontaneo o voluto e di chi fosse il bambino. Mi rispose:
"Ah, ma allora lei non sa nulla. Era dell'amante"
"Ma il marito pensava che fosse suo?"
"Sì", "ma Simona non ha voluto averlo e s'è fatta accoompagnare dal marito ad abortire nonostante lui lo volesse il bambino"
"Davvero? fino a questo punto il pover'uomo è stato tartassato?"
"Sì, ma in fondo Simona è una brava ragazza. Solo confusa e incerta"
"E a tutto questo, qui tutti sanno del folle e celebrato amore di Simona, della paternità e dell'aborto e quel poveretto del marito continua ad essere tenuto fuori da tutto, bah!"
Dopo un po' salutai la signora e gli altri ripromettendomi di non metter più piede lì e di rinunciare ad un eventuale divertimento con l'appetitosa terribile ragazza, ma l'mmagine del poveretto tanto tartassato mi avrebbe rovinato ogni qualsiasi possibile godimento.

AVVERTENZA[center]
[i]L'autore dichiara che i personaggi e gli avvenimenti riportati nel racconto UNA"BRAVA" RAGAZZA sono totalmente immaginari: Eventuali coincidenze di carattere sia fisici che morali e situazioni dei personaggi che vi figurano e persone realmente esistite o esistenti sono puramente casuali. Ciò dicasi anche per nomi di paesi, di località, di locali pubblici o privati e di persone che vi ricorrano, avendoli adottati per semplice comodità descrittiva.
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