A cavallo fra Canton Ticino ed Italia si colloca la traversata prealpina Tamaro-Lema, percorribile nei due sensi. È una delle più belle esplorazioni delle prealpi svizzere.
Il panorama è letteralmente spettacolare. Passeggiando si gode, lungo la cresta, una veduta panoramica che spazia dal Lago Maggiore alle Centovalli, dalla Valle Maggia alla Val Verzasca e più su Locarno e Bellinzona sempre più a Nord, mentre a Sud la vista si apre su Lago Lugano con le sue Valli e i vari monti prospicienti. Come sfondo si apre uno scenario unico sulle Alpi, lontane e maestose, con il Monte Bianco, il Rosa ed il Monte Cervino che le fanno da protagonisti incontrastati dello scenario e creano un’atmosfera unica, da brivido (la lingua spagnola ha un termine che ben si adatta a questa descrizione: “escalofrio”).
Il paesaggio è dunque mozzafiato.
«Il manufatto 'si stacca' dalla montagna tracciando un orizzonte e configurandosi nella parte bassa come cappella, testata di un ideale viadotto. Dal pianoro naturale della montagna si aggancia l'inizio del percorso costruito, che delinea un passaggio orizzontale il quale si proietta verso un belvedere sulla valle, oppure scende all'interno di due muri fino ad arrivare all'ingresso della chiesa». [Mario Botta]
La Cappella di Santa Maria degli Angeli di Mario Botta è stata costruita sul pianoro di Magadino del Monte Tamaro è l'osservatorio ideale degli ampi paesaggi alpini che dal Ticino estendono lo sguardo sino alle ultime propaggini di Lombardia. Raggiungibile con telecabina dalla stazione di Rivera, il monte è oggi traguardo invernale di sciatori ed escursionisti, ma anche impareggiabile parco naturale.
All'interno lo spazio circolare della chiesa è strutturato in tre navate, di cui quella centrale ribassata è contrassegnata all'ingresso da due poderose colonne e confluisce nello spazio della piccola abside finale che fuoriesce da volume primario. Una luce zenitale intensa inonda questa piccola abside, sottolineando il segno di preghiera manifestato dalle due mani disegnate sulle pareti da Enzo Cucchi».
«Il perimetro interno della cappella è segnato da ventidue aperture poste a livello del pavimento, che permettono di scoprire lo straordinario paesaggio sulla valle e conservano, nella strombatura del muro, una serie di dipinti incisi da Cucchi attorno al tema di Maria degli Angeli, alla quale questa chiesa è dedicata. Lo spazio interno vive del grande contrasto fra i muri circolari senza forma, trattati in grassello nero nelle pareti, e le lineari sagomature bianche del soffitto, che introducono un 'baffo' di luce ritagliato fra i gradoni della copertura». [Mario Botta]
«La Cappella sul Monte Tamaro rappresenta lo spazio individuale, nel quale il fedele procede lungo un percorso molto stimolante, che suscita molteplici stati d'animo fino a giungere ad una meta, l'altare, quasi celata al termine del percorso.
«Un progetto non facile, stante la difficoltà nel definire architettonicamente i termini del sacro nello spazio contemporaneo, che Botta tende a risolvere creativamente nella logica del ricordo.Costruita fra il 1992 e il 1994 la cappella si configura come una passerella-viadotto che esce dalla montagna per circa 65 metri. All'estremità di questo percorso si raggiunge un belvedere posto sopra la struttura metallica che sorregge una campana. Da questo punto è possibile, orientandosi verso monte, scendere lungo il tetto a gradoni della cappella fino ad incontrare una scala trasversale al camminamento orizzontale che porta al piazzale di ingresso della chiesa.
fonte:artcurel.it
Un'anticipazione della prossima gita che settimana prossimna mio marito ha intenzione di fare, vi posterò altre foto!