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 Per comprendere rapidamente l'arte moderna: CUBISMO, FUTURISMO...

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Bruno
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MessaggioTitolo: Per comprendere rapidamente l'arte moderna: CUBISMO, FUTURISMO...   Per comprendere rapidamente l'arte moderna: CUBISMO, FUTURISMO... EmptyMer Ago 05, 2009 11:09 am

IV
NEOIMPRESSIONISMO, SIMBOLISMO E ESPRESSIONISMO
NEOIMPRESSIONISMO. Tale corrente pittorica fu altrimenti detta anche
Divisionismo o Puntinismo.
I maggiori protagonisti, Seurat (foto 25) e Signac, proposero la soluzione
del problema pittorico con una sintesi prospettica di forma e di colore
attraverso l'analisi ottica della luce e la scomposizione dei toni nei loro
elementi costitutivi (punti) secondo le contemporanee esperienza della fìsica.
Essi diedero quindi, un fondamento scientifico al processo visivo e
operativo della pittura.
SIMBOLISMO. Questo movimento si articolò in due distinti filoni che
avevano in comune la motivazione consistente nel desiderio di superare il
mondo delle apparenze.
Il primo ebbe fondamenti principalmente letterari e risultati fantastici
che percorsero il Surrealismo, sviluppatesi tanti anni dopo anche attraverso
varie altre sollecitazioni.
I principali esponenti furono Redon e Moreau.
Il secondo filone del Simbolismo fu, invece, legato all'impiego nuovo
degli strumenti linguistici della pittura (Linea, Forma, Colore) e sfociò nei
Nabis.
ESPRESSIONISMO. In senso stretto il termine di Espressionismo
dovrebbe attribuirsi solo all'arte tedesca dell'inizio del '900. In realtà esso
consta di due focolai principali distinti, quello francese dei Fauves (belve) e
quello tedesco de Die Briicke (II Ponte) ambedue nati intorno al 1905.
Per una corretta trattazione di questi due importanti movimenti bisogne-
rebbe occuparsi di loro separatamente ma, per non perdere il ritmo del
racconto delle avanguardie storiche secondo gli intenti di questo volume,
parleremo di loro unitamente anche perché i principi fondamentali sono
abbastanza vicini.
Sia i Fauves che gli esponenti de Die Brucke hanno comune origine nella
tendenza, sviluppatasi nel Postimpressionismo (fine '800 con Van Gogh,
Toulouse-Lautrec, Gauguin e Munch - foto 26), di superamento del
carattere essenzialmente sensoreo dell''Impressionismo.
L'espressione è un moto che va dall'interno verso l'esterno e quindi, è il
soggetto che imprime di sé l'oggetto.
L'Espressionismo quindi, manifesta nei confronti della realtà un atteg-
giamento volitivo e talvolta aggressivo.
Esso è un movimento realista che esige l'impegno totale dell'artista sul
problema della realtà risolvendolo sul piano dell'azione. La sua è quindi
un'arte «impegnata» che tende a incidere al massimo sulla situazione storica
e che si pone il problema del concreto rapporto con la società e, quindi, della
comunicazione. È una pittura di contenuti la cui forma, pur essendo
importante, è al servizio di questi. Infatti, dal punto di vista formale, sia i
Fauves che gli espressionisti tedeschi, prendono come punto di riferimento
anche l'arte dei primitivi.
In generale l'immagine espressionistica è deformata non per fare la
caricatura della realtà, bensì tale deformazione, con i suoi significati, vuole
essere una profonda critica alla società contemporanea.
L'Espressionismo si può forse considerare il primo vero movimento a
carattere internazionale. Infatti ricordiamo i francesi Matisse, Dufy, Derain,
Vlaminck e Braque; i tedeschi Kirchner (foto 27), Heckel, Nolde, Schmidt-
Rottluff, Pechstein (con il precedente della Modersohon-Becher); l'austriaco
^okoschka (foto 2; il belga Permeke; l'olandese Toorop.
Anche l'estensione nel tempo dell'Espressionismo è notevolissima in
articolare fra le due guerre ed anche dopo la II guerra mondiale.

CUBISMO E FUTURISMO
Dopo l'Espressionismo l'arte non è più rappresentazione del mondo ma
un'azione che si compie (siamo all'epoca del Funzionalismo).
Si tende, ancora più pressantemente che per il recente passato, a definire
la funzione sociale dell'arte.
Con l'avvento sempre più massiccio dell'industria e la relativa crisi
dell'artigianato, il lavoratore ha perso ogni iniziativa e potere di decisione e
quindi ogni creatività. (Questa è la condizione di straniamento dalla realtà
che Marx chiama «alienazione»).
L'artista, ultimo erede dello spirito creativo del lavoro artigianale, tende
a fornire un modello di creatività rinnovando l'esperienza della realtà. Tend'
perciò, nel contesto dell'unità funzionale, a dimostrare il valore dell'indiv
duo. Si pone quindi al centro stesso della problematica del mondo moderno
II Cubismo nasce intorno al 1907 dalla pittura di Picasso (foto 29) <
Braque prendendo il nome da una critica di Vauxcelles che aveva parlate
della tendenza di Braque a ridurre tutto a cubi.
Picasso, Braque e Leger erano stati influenzati da una mostra postuma di
Cézanne (1907 - creatore dello spazio per via dei volumi), dall'arte negra
(l'oggetto nella sua essenzialità indipendente dall'ambiente) e dalla ricerca di
alcuni postimpressionisti consistente nel sostituire la realtà con un ordine
astratto.
Per il Cubismo il problema non era più quello di esprimere l'oggetto nell'
sua collocazione spaziale, ma di darne, in simultaneità di visione, tutti g
aspetti esprimibili. L'unicità del punto di vista, i piani intermedi e di fondo
furono annullati in un unico processo di scomposizione.
Al posto del soggetto letterario, Braque e Picasso indagarono principal-
mente sulla struttura di soggetti usuali come bottiglie, frutti ecc.
Con il Cubismo Analitico, i piani si spezzano dando luogo a sfaccettatur
che smembrano gli oggetti e il colore è ridotto quasi al monocromo (grigi ^
terre).
Con il Cubismo Sintetico (1912-1913), si passa al momento evocativ' •
dell'oggetto sciolto. Picasso e Braque introducono un cromatismo più viv
ed elementi eterogenei come ritagli di giornale, caretteri tipografici, carte da
gioco e frammenti di legno dando così inizio alla tecnica del collage. Essi
compiono così il recupero del reale. L'oggetto ricompare nella sua realtà
fìsica ma ricostruito liberamente nello spazio del quadro, usato come spazio
reale, nel quale si può agire senza limitazioni.
Con questa tecnica, la concezione del quadro, come piano plastico,
elimina la distinzione tra pittura e scultura. Infatti aderirono al Cubismo
molti scultori come Duchamp-Villon, Manolo, Archipenko ed altri.
La teoretica del Cubismo fu scritta, oltre che da Apollinaire, anche da
alcuni artisti cubisti come Gleizes, Metzinger, Gris, Delaunay.
Il principio strutturale cubista ebbe diffusione anche in poesia con
Apollinaire ed in musica con /. Strawinsky.
FUTURISMO. Fu un movimento artistico italiano con dimensioni
internazionali, anche se non della portata ed estensione dell'Espressionismo
e del Cubismo.
Fu fondato dal poeta F. T. Marinetti con il manifesto pubblicato a Parigi
nel 1909.
I successivi manifesti, «Dei Pittori Futuristi» e «Tecnico», furono
firmati da: Boccioni, Corrà, Balla, Severini (foto 30) e Russalo.
Il contenuto dei manifesti era fortemente rivoluzionario. Si parla, infatti,
di distruzione delle città storiche come Venezia e dei musei, mentre si esalta la
città nuova concepita come un'immensa macchina in movimento.
In pittura, i futuristi si rifacevano ai principi di scomposizione della
- forma e del colore, derivati dal Neoimpressionismo divisionista, unitamente
al mito del moto e della velocità.
La dialettica con il Cubismo (1911-1913), fu essenziale per la definizione
plastica e teorica dello spazio dinamico futurista che ebbe modo di affer-
marsi per novità di impostazione ed autonomia di proposte.
In sostanza si rifiutava ogni sistema individuale di percezione della realtà
e si cercava la conquista della quarta dimensione, il tempo.
Il teorico del gruppo fu Boccioni ma furono anche molto importanti sia
Balla, che Corrà.
Il Futurismo si estese anche alla musica (B. Pratella - scrittura sonora e
macchina intonarumori), al cinema (Bragaglia - Vita Futurista, 1916), alla
fotografìa e alla scenografia.
Aderirono, anche se in tempi diversi, Prampolini, De Pero, Sironi, Funi,
Notte e molti altri.
Con alterne fortune il Futurismo fu riproposto, sia fra le due guerre
(Aereopittura), sia dopo la II guerra mondiale specialmente nei paesi
anglosassoni. '
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