Segretario
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| Titolo: LA "DUPLICITA' ANALITICA" di Bruno Cotronei Gio Dic 12, 2013 7:33 pm | |
| LA “DUPLICITA’ ANALITICA” di Bruno Cotronei
Alla fine degli anni settanta, Cotronei concepì una originale operazione Artistica a cui ha dato il nome di “Duplicità Analitica” e nella quale sono presenti elementi di Geometria Analitica Cartesiana e di Psicologia Analitica Junghiana. Alla base di questa ricerca vi sono le seguenti considerazioni: la tecnica ha sempre maggiore influenza sulla vita dell’uomo. Non vi è ormai individuo umano, tranne rarissime eccezioni, che non ne usufruisca sempre in misura crescente: dalla radio alla televisione, dai grandi Ai piccolissimi calcolatori elettronici che trovano applicazione e si rendono indispensabili in ogni campo, dall’industria all’agricoltura, dall’ingegneria alla medicina. L’uomo di oggi e quello di domani no possono e non potranno più farne a meno. Con il tecnicismo aumenta però l’alienazione e quindi la necessità di combattere i disastrosi effetti sulla psiche e, conseguentemente, sul fisico umano che viene sempre più di frequente colpito dalle malattie psicosomatiche. Fortunatamente Freud con la psicanalisi, Jung con la psicologia analitica e altri hanno fornito i mezzi per combattere efficacemente questo grave male. Di qui una sempre maggiore conoscenza e applicazione delle terapie psicoanalitiche. Viene quindi da chiedersi quale sia, in un mondo come quello attuale, la funzione dell’arte e dell’artista. Già anni fa a questo interrogativo rispondeva n Doesburg affermando che:” L’arte, come la scienza e la tecnica, è un metodo per organizzare la vita in generale. Siamo giunti alla conclusione che l’arte contemporanea cessa di essere un sogno, cessa di rivolgersi in una direzione opposta a quella del mondo reale: cessa pure di essere un mezzo per scoprire segreti cosmici. L’arte è una onnipresente e reale espressione di energia creativa che organizza il progresso della vita umana, ossia è uno strumento del generale processo operativo” e ancora:”L’artista ha parte nella cultura, la modella”. Su questi presupposti l’operazione artistica di Bruno Cotronei ha una precisa validità in quanto utilizza le sue conoscenze matematiche (e la matematica è la madre della tecnica) e di Psicologia analitica junghiana della quale già si è sottolineata l’importanza. Cotronei, ispirandosi alla Geometria Analitica Cartesiana in Una serie di quadri di matrice astratta, ha rappresentato, attraverso le loro equazioni canoniche, superfici e curve nello spazio e nel piano (le prime si chiamano Quadriche e sono: Elissoide reale, Iperboloide a una falda, Paraboloide ellittico, Paraboloide iperbolico, ect. Le seconde di chiamano Coniche e sono: Circonferenza, Parabola, Ellisse, etc). Queste superfici nello spazio o curve nel piano sono inserite in un “habitat “ costituito, di volta in volta, da una stesura di colore diverso che è frutto delle sensazioni a livello inconscio (psicologia Analitica di Jung) che tal Quadriche o Coniche hanno generato nell’artista e nelle quali egli vede le gioie, i dolori, le speranze del nostro vivere quotidiano. Il grande critico Marcello Venturoli gli scrive in proposito: "Certo lei ha una provenienza, una natura schiva, di lirico scienziato. L'idea di un abbinamento della formula algebrica alla superdicie cromatica più o meno stesa e vibrante come habitat e, insieme, come secondo elemento dialettico della formula, è brillante e va senza dubbio approfondita"." /> | |
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