BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI
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 LA MIA AMICIZIA CON L'AVVOCATO/PRODUTTORE E REGISTA ITALO MARTINENGHI !

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Bruno
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MessaggioTitolo: LA MIA AMICIZIA CON L'AVVOCATO/PRODUTTORE E REGISTA ITALO MARTINENGHI !   LA MIA AMICIZIA CON  L'AVVOCATO/PRODUTTORE E REGISTA ITALO MARTINENGHI ! EmptyMar Nov 19, 2013 2:46 pm

Da pochi giorni il mio "Hitler in gonnella" era nelle librerie di tutt'Italia, quando mi giunse una telefonata ricca di elogi per il mio libro. Era Italo Martinenghi che mi propose di cedergli i diritti telecinematografici perchè avrebbe voluto farne una serie di episodi da trasmettere con la RAI.
Era entusiasta specialmente per come avevo concluso il libro (diceva in maniera geniale) perchè avrebbe dato la possibilità di continuarlo e quindi di ricavarci tante puntate.
Seguirono telefonate e lettere, per mettere a punto il progetto, e sue tante offerte: d'estate una villa a Fetovaia a mia disposizione, varie proposte per una mia collaborazione fissa anche per altri suoi progetti con un vistoso stipendio, collaborazione a quotidiani e non ricordo più quant'altro.
Poi due anni dopo,in novembre, venne, insieme alla moglie, a trovarmi e furono ospiti a casa mia per pranzo durante il quale Italo faceva girare la testa e a me e a mia moglie per gli elogi e le offerte sempre maggiori.
Non accettai le sue allettanti proposte perchè desideravo continuare la mia strada di scrittore indipendente. Ciò nonostante, Martinenghi per lunghi anni continuò a tentarmi e a offrirmi (gratuitamente) una sua villa a Fetovaia per l'estate.
Desidero oggi ricordare lui, il suo entusiasmo ed i suoi elogi e le sue geniali e validissime realizzazioni.

Ecco, qui di seguito, una delle sue tante lettere e poi un articolo uscito alla sua morte prematura.  
LA MIA AMICIZIA CON  L'AVVOCATO/PRODUTTORE E REGISTA ITALO MARTINENGHI ! A1_bc_36

Si è spento ieri a 77 anni a Milano, dove si era trasferito a fine estate per un male incurabile, l'avvocato Italo Martinenghi, dagli anni Sessanta residente a Fetovaia, nel Comune di Campo nell'Elba.

Così lo ricorda il figlio Stefano:

“Con la scomparsa di mio padre Italo se n’è andato un pezzo della storia del turismo elbano ed un innamorato della nostra isola dove era giunto in viaggio di nozze nel 1955 per poi trasferirsi definitivamente nel 1970 con la famiglia. Erano gli inizi dell'economia turistica e lui nel 1961 ottenne la concessione demaniale per stabilimento balneare con chiosco bar, rilasciata dalla Capitaneria e Belle Arti di Pisa; in quell'epoca pionieristica molti lo presero per un originale per quei dieci ombrelli piantati nella sabbia graditi ai primi sparuti turisti. Era un uomo con una personalità prorompente, ricca di vitalità, sensibilità umana e cultura, capace di intuizioni e decisioni fulminee che ne facevano il classico vincente, però fuori dagli schemi. Era al contempo duro con i potenti e generoso con gli umili e coloro che si affidavano fiduciosi a lui. Ricordo che quando aveva rilevato lo studio commercialistico del ragionier Mancusi in piazza Cavour a Portoferraio: la gente faceva la fila per un parere che poi rifiutava di farsi pagare. Faceva leggere il proverbio esposto alle sue spalle: in studio "gli stupidi e ostinati fanno ricchi gli avvocati" e poi prendeva sottobraccio le parti incredule e le portava a bere al bar di Nando sottostante costringendole a fare la pace con un brindisi. Sembrerà incredibile ma funzionava quasi sempre. Era un autentico personaggio. "Aveva una personalità ed un temperamento agonistico da campione: primo con medaglie negli studi classici liceali - leggendario l'esame di maturità classica riferito da un suo compagno, quando tradusse in simultanea la versione di greco antico e la passò prima che iniziassero i controlli; primo negli sport: con le squadre giovanili dell'Inter di Angelo Moratti e poi nazionale di atletica 4x100 infine calciatore nella seria A Svizzera con il Lugano; persino quando giocava in terza categoria nel Seccheto non ci stava a perdere ed alla fine trascinava la squadra con la sua carica agonistica; primo fra gli avvocati di Milano a soli 22 anni; primo fra i produttori cinematografici di Roma a 35 anni, all'epoca dei Rizzoli, dei Ponti dei De Laurentis. Debuttò con film d'autore quali "La Calda Pelle" con Claudia Mori, "L'amore a vent'anni" di Francois Truffeau e “Un amore, un addio” di Andrej Wajdae, prima di scoprire la sua vera passione per il genere comico con il film "Franco, Ciccio e Maciste contro Ercole" che segnò il debutto della famosa coppia e per il genere fantasy con il primo serial italiano (7 film) de "I Fantastici 3 Supermen", venduto in tutto il mondo negli anni '70 ed '80 ed ancora oggi commercializzata in DVD dalla Cecchi Gori Homevideo nella collana dei film cult. I suoi films per ragazzi lo hanno reso famoso in tutto il mondo, basta digitare il suo nome su google e contare i siti in ogni lingua per rendersene conto. Anche come politologo si ritagliò un suo spazio alla luce del sole: fu tra i primi a predire il declino dell'Italia per una classe dirigente inadeguata e corrotta ed a scriverne con vent'anni di anticipo in libri quali "Diagnosi e Strategia del Potere: il caso Italia", "Il Dio Laico", "La trappola legalistica", " Cupole, Coppole e Toghe". Pubblicò anche poesie raccolte nel volume de "I Sonetti Incivili", ispirati a quelli del romano Gioacchino Belli e del milanese Carlo Porta; da profondo cattolico scrisse una lode alla Madonna pubblicata in edicole e librerie nel 1990, "Benvenuta Maria. Non stava mai fermo, anche se con gli anni aveva compreso che c'è un'età per ogni cosa e mi aveva ceduto dal 2001 la conduzione delle attività economiche e legali di famiglia. Si era però riservato l'ultima zampata da leone – la più grossa - per il colosso multinazionale Walt Disney, battuto definitivamente in Cassazione lo scorso luglio 2007 dopo vent'anni di contenziosi sotto la sua regia per lo sfruttamento economico di lungometraggi con più di cinquant'anni come: "Biancaneve", "Fantasia" "Bambi", "Pinocchio", "Dumbo", e cortometraggi quali le serie di cartoons di "Topolino", "Saludos Amigos", "Silly Simphonies" ed altri; cartoni che in quanto caduti nel “pubblico dominio" la Cassazione ha sentenziato che avevamo legittimamente commercializzato in videocassetta nei primi anni Novanta; prima dello stop imposto dalla magistratura. Lo scorso Natale aveva incontrato gli avvocati della Walt. Disney per definire amichevolmente l'entità dei risarcimenti a nostro favore. Era felice come un bambino non per i soldi ma per aver dimostrato a tutti che l'avvocato Martineghi ancora una volta aveva avuto ragione, anche di larga parte della magistratura, compresa quella di Livorno che gli aveva dato torto; che aveva vinto solo contro tutti senza piegare la schiena né cedere a compromessi e poteri forti. Era ciò a cui più teneva ed al contempo il suo insegnamento più prezioso. E' stato il primo italiano ad andare per il mondo con la famiglia negli anni '60, '70 e '80 per produrre film con coproduzioni che prevedevano la divisione dei costi e dei diritti di sfruttamento tra coproduttori internazionali; un antesignano delle Joint Venture della globalizzazione. Ma l'animo del campione coesisteva con l'anima dell'uomo semplice e generoso che accoglieva alla propria tavola amici e conoscenti, senza distinzioni di ceto, cultura, credo religioso e politico; un autentico democratico. Anche l'impegno politico fu una sua grande passione; era un fervente socialista poi passato alla Lega Nord, per la quale fondò la sede dell'Elba e fu candidato alle elezioni politiche del 1992; divenne poi un ascoltato consigliere giuridico del presidente Berlusconi. Possedeva un senso della politica oggi smarrito: predicava inascoltato l'attenzione al sociale per assicurare anche ai meno fortunati una qualità di vita civile; la pubblica amministrazione al servizio del cittadino non l'opposto come oggi; la formazione dei giovani ai valori ed alla pratica sportiva per renderli sani e forti".
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