L'arte minimalista o minimal art è ridotta all'essenzialità;
è puramente astratta, oggettiva e anonima
Tendenza pittorica e scultorea sviluppatasi principalmente negli Stati Uniti durante gli anni Sessanta e Settanta. Il termine venne usato per la prima volta dal filosofo dell'arte inglese Richard Wollheim nel saggio intitolato appunto "Minimal Art".
Come implicito nella definizione, l'arte minimalista è ridotta all'essenzialità; è puramente astratta, oggettiva e anonima, libera da decorazioni superficiali o gesti espressivi. Pittura e disegno minimalisti sono monocromatici, spesso tracciati su griglie e matrici di origine matematica, eppure in grado di evocare il senso del sublime e di stati esistenziali.
Gli scultori si servono di procedimenti e materiali industriali, come acciaio, perspex, tubi fluorescenti, per ottenere forme geometriche, spesso prodotte in serie. Tali sculture non puntano tanto sulla perfezione visiva, quanto sull'esperienza di un contatto fisico con l'osservatore.
Il minimalismo può essere considerato una reazione all'espressionismo astratto, tendenza dominante nell'arte moderna fino agli anni Cinquanta.
fonte:Artemotore
Sono considerati come artisti fondamentali per l'affermazione di questa corrente Carl Andre, Dan Flavin, Donald Judd, Sol LeWitt, Robert Morris, Anne Truitt, John McCracken, David Smith.
Donald Judd
Carl Andre
Sol LeWitt
David Smith