BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI
BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI
BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI

QUI I LIBRI ; LE RECENSIONI RICEVUTE E QUASI TUTTO SULLO SCRITTORE
 
IndiceIndice  PortalePortale  RegistratiRegistrati  GalleriaGalleria  Ultime immaginiUltime immagini  CercaCerca  Accedi  
ORA IL LINK DEL FORUM E': https://brunocotronei.forumattivo.com !

 

 SRI LANKA 2 ........

Andare in basso 
AutoreMessaggio
Ospite
Ospite




SRI LANKA 2 ........ Empty
MessaggioTitolo: SRI LANKA 2 ........   SRI LANKA 2 ........ EmptyVen Lug 31, 2009 2:00 am

SRI LANKA 2.

SRI LANKA 2 ........ Polonnaruwa
SRI LANKA: LA TERRA SPLENDENTE
seconda parte
IL CUORE VERDE DELL’ISOLA

“Oltre al mare: storia, arte, cultura e avventura!” E’ con questo nuovo messaggio che lo Sri Lanka desidera presentarsi ai turisti ed ai visitatori stranieri dopo lo tsunami che lo ha colpito il 26 dicembre del 2004.

Così, abbandonate le splendide spiagge soleggiate del sud e lasciata alle spalle anche Colombo, la caotica capitale dell’isola assediata dal traffico e totalmente priva di attrazioni turistiche, anche noi ci dirigiamo verso l’interno del Paese, per proseguire il nostro viaggio e visitare quello che è stato anche definito il “triangolo culturale” dello Sri Lanka: ovvero l’ampia area in cui nel passato sorsero e si affermarono le varie civiltà succedutesi qui nel corso della storia, con le loro rispettive capitali, e di cui oggi rimangono ancora numerose testimonianze dell’antico splendore.

Non per niente i siti di ANURADHAPURA, POLONNARUWA, SIGIRIYA e KANDY, sono stati inseriti dall’UNESCO nella lista dei luoghi considerati Patrimonio Mondiale dell’Umanità e sono meta incessante di turisti e pellegrini.



SRI LANKA 2 ........ Gal-Pota
POLONNARUWA
La nostra prima tappa è a POLONNARUWA, divenuta capitale nell’XI secolo, quando, a causa delle invasioni straniere, Anuradhapura fu abbandonata.

La città sorge su un vasto lago artificiale d’irrigazione di 5.940 acri, ancora oggi utilizzato e sfruttato dalla gente del posto, e denominato: Parakrama Samudra, ovvero “il Mare di Parakrama” in onore del suo esimio costruttore: il re Parakrama Bahu I detto il Grande, che qui regnò per ben 33 anni.

Ed è proprio una torreggiante scultura in pietra, raffigurante l’illuminato monarca, a salutare i visitatori all’entrata dell’esteso sito archeologico.

Polonnaruwa era una città medievale ben progettata, difesa dalle mura che la circondavano ed abbellita da palazzi, templi, monasteri, parchi e padiglioni, quasi tutti risalenti all’XI e XII secolo.

Molti i monumenti da vedere a partire da ciò che resta dell’imponente Palazzo Reale che, si dice, possedesse un migliaio di stanze suddivise su ben sette piani.

Più elegante anche se meno maestosa è la Sala del Consiglio di Parakrama Bahu I, un padiglione a tre ordini con raffinate colonne in granito, adornato da leoni rampanti e ricchi fregi scolpiti, raffiguranti elefanti, nani e belve feroci che disegnano un’allegra sarabanda che corre tutt’intorno ai vari livelli di questo edificio.

Procedendo si trova il Tempio di Shiva, le cui pietre sono assemblate alla perfezione senza cemento con una tecnica che risale probabilmente al XIII secolo, e costituisce uno dei migliori esempi del connubio fra l’architettura locale e gli influssi dell’India meridionale ovvero di una delle caratteristiche tipiche di Polonnaruwa.

Da qui si raggiunge LA TERRAZZA DELLA RELIQUIA DEL DENTE
(o Sacro Quadrangolo), un complesso che comprende una dozzina di monumenti interessanti su cui spicca il VATADAGE (o Tempio Circolare della Reliquia): una delle parti più antiche di Polonnaruwa, risalente al VII secolo.
Al dagoba, al cui centro sorgono quattro Buddha seduti rivolti verso i punti cardinali si accede lungo altrettante scalinate decorate da stele scolpite a forma di guardiani, che sbarravano la via al male.
Le colonne dovevano sostenere una tettoia circolare, mentre tutto intorno corrono tre file di fregi: fiori di loto in alto, nani nel mezzo, e leoni in basso.

Molto raffinato è anche il LATA MANDAPA il piccolo dagoba cinto da splendide colonne simili a steli di loto in cui il grande re Nissanka Malla si recava per ascoltare la lettura dei testi religiosi.

Re le cui gesta sono state narrate ed incise sul Gal Potha, ovvero il Libro di Pietra, un enorme monolite lungo più di 8 metri e del peso di 25 tonnellate, che si può ancor oggi elggere ed ammirare, accanto a quella che può essere considerata la costruzione più curiosa di Polonnaruwa, il SAT MAHAL PRASADA, un Dagoba a sette sbalzi dall’insolito disegn, che ha la stessa struttura architettonica dei templi di Angkor, e pertanto si pensa fosse destinata ai commercianti cambogiani di passaggio.

A sottolineare la ricchezza e la diversità di opere ed edifici presenti in quest’area poco più a nord si trova il RANKOT VIHARA, un immenso dagoba alto più di 50 metri, interamente rivestito in mattoni ed appartenuto ad un grosso complesso monastico.



SRI LANKA 2 ........ Budda-dormiente
KALU GAL VIHARA
Il monumento sicuramente più interessante di Polonnaruwa, con le sue quattro statue scolpite nella parete di granito, è il KALU GAL VIHARA, il “santuario della roccia”. Un tempio-caverna da cui emergono quattro figure intagliate nella roccia, la più impressionante delle quali è lunga 15 metri e raffigura un grande Buddha disteso sul fianco destro, col volto pervaso da una tranquillità divina. Un’opera perfetta in cui si intuisce che Buddha è morto dal fatto che i piedi non sono perfettamente allineati.
Luogo di costanti pellegrinaggi, anche questo, come molti altri templi sia buddisti che induisti della regione, è frequentato da numerosi esemplari di scimmie che approfittano e si nutrono delle offerte in cibo lasciate dai credenti sugli altari.



SRI LANKA 2 ........ Sigiriya
SIGIRIYA
Se Polonnaruwa sorge e si specchia sulle rive di un lago, a pochi chilometri di distanza SIGIRIYA, superba e solitaria, dalla vetta di un colossale monolito rossastro alto 200 metri, sembra ancora voler sfidare la jungla e la pianura che giacciono ai suoi piedi e la circondano.

Un viale attraversa velocemente quello che in passato, nella seconda metà del V secolo, era un magnifico complesso comprendente terrazze, piscine di marmo, cortili racchiusi fra alte mura: una una vera e propria città, di cui però non rimane quasi nulla.

All’estremità opposta si staglia il BOULDER ARCH, un arco formato da due macigni a forma di mani giunte, che segna l’inizio dei gradini e dell’ardua salita alla fortezza, visitata durante tutto l’anno da numerose comitive di studenti provenienti dalle scuole di tutta l’isola.

Giunti a metà strada, dopo aver percorso varie rampe di scale in successione ed aver attraversato una passerella metallica che conduce ad una stretta scala a chiocciola, si possono ammirare le famose “Fanciulle di Sigiriya” una galleria di affreschi raffiguranti avvenenti donne ornate di sontuosi gioielli, che ancora risplendono di vibranti colori.
Scoperti per puro caso nel 1831, gli affreschi vengono fatti risalire al V secolo e si allineano per una ventina di metri lungo un cornicione naturale della roccia che li ha protetti sin qui dal sole e dalle intemperie. Si tratta di un’autentica meraviglia artistica e di una delle maggiori curiosità dell’isola. Nessuno sa chi fossero queste figure muliebri: regine o ancelle, dee o prostitute… il mistero è totale, come la nostra emozione davanti a tanta bellezzza.

Un’altra rampa di scalini conduce alla piattaforma sulla quale poggiano due zampe in pietra del felino che dà il nome a Sigiriya (ovvero “La roccia del Leone”). Già da qui il panorama è molto bello, ma per raggiungere la vetta e comprendere la storia è necessario un ultimo, decisivo sforzo.

Dopo aver ucciso il re suo padre per usurpargli il potere ed aver scacciato il fratello, erede legititimo, l’avido Kassyapa si era rifugiato qui dove aveva fatto costruire una fortezza arroccata sulla roccia in cui risiedere nella stagione delle piogge al riparo da ogni rischio d’attacco.

Il Palazzo del Re, lungo 200 metri e largo 75, sorgeva quassù letteralmente sospeso fra cielo e terra. Oggi dell’intero complesso non rimangono che alcune rovine ma si distinguono ancora le fondamenta e l’incredibile vasca alimentata dall’acqua piovana.
Per diciotto anni Kassyapa, seduto sul suo trono di pietra, dovette sentirsi il padrone del mondo, finchè il fratello, tornato in forze dall’esilio in India, lo sloggiò definitivamente dalla sua fortezza dorata.



SRI LANKA 2 ........ Dumballa
DAMBULLA
Su un’altura situata a 19 km da Sigiriya, sorge un’altra grande roccia isolata, ricurva come la schiena di un elefante. Si tratta del grande tempio di DAMBULLA uno dei siti archeologici e religiosi più belli e famosi di tutta l’isola.

Il santuario è composto da cinque grotte naturali affiancate che cominciarono ad essere sfruttate dal punto di vista religioso già nel I secolo a.C. Il tempio venne infatti edificato come ringraziamento dal re Valagam Bahu che, in fuga da Colombo, venne a nascondersi proprio in queste caverne. Una volta tornato sul trono il re volle trasformare queste grotte in templi riccamente decorati tanto che oggi esse formano un insieme rupestre diventato uno dei luoghi sacri del buddhismo.

Ogni singola grotta è affrescata e popolata da diverse statue colorate. La prima in particolare ospita un Buddha disteso, scolpito nella roccia, risalente al I secolo a.C. Le piante dei piedi,decorate con fiori di loto, non coincidono perfettamente e questo dato, insieme al viso sorridente ed agli occhi socchiusi, è espressione del raggiungimento del Nirvana, dopo la morte.

Diversamente nella seconda grotta vi è un’altra statua lunga 15 metri raffigurante un Buddha giacente che in questo caso riposa ad occhi paerti con i piedi ben allineati. Di per sé la statua ha scarso interesse artistico ma è attorniata da altri 54 esemplari di Buddha, risalenti al I secolo, tutti diversi per misura e postura.
I dettagli sono tanti e difficili da decifrare per chi non conosce il buddhismo ma ciascuno indica uno stato differente, ovvero un “mudra”. Ogni posizione del corpo e della mani del buddha infatti, ha un suo preciso significato: la preghiera, la meditazione, l’insegnamento, la protezione dei discepoli, e segue generalmente rigidi canoni iconografici ritrovati nei testi di arte buddista risalenti al III sec..

All’esterno del tempio, lungo la scalinata che porta in cima alla collina venditrici di fiori di loto, di mango e tamarindo, portano avanti i loro piccoli commerci quotidiani sotto l’occhio vigile di un’enorme statua dorata alta trenta metri regalo delle comunità buddiste di Thailandia, Corea e Giappone.



I GIARDINI DI SPEZIE E KANDY
Lasciata Dambulla, e procedendo verso sud lungo la strada che conduce a Kandy, si impone una breve sosta per visitare almeno uno dei tanti giardini di spezie situati soprattutto nei 15 km che precedono la località di Matale.

Non essendo possibile visitare le grandi piantagioni ogni giardino ha essenzialmente uno scopo dimostrativo, cioè quello di presentare ai turisti la varietà delle proprie coltivazioni, per questo motivo organizza un piccolo tour durante il quale la competente guida locale presenta ai turisti le numerosissime specie di piante tropicali presenti sull’isola: dallo zenzero alla vaniglia, dal caffè al pepe, dal cacao all’aloe vera, al cardamomo, ai chiodi di garofano, alla cannella, alla noce moscata, spiegando di ognuna le caratteristiche principali e le benefiche virtù svelando altresì alcuni piccoli segreti.

Alla fine della visita si passa dal negozio per gli acquisti, i cui prezzi sono leggermente più alti che al mercato ma la qualità - ci assicurano - è migliore.

E’ questa anche una zona di risaie, coltivazione che interessa ben il 38% delle terre coltivate dello Sri Lanka, ma la cui produzione non è ancora abbastanza rilevante da garantire allo Sri Lanka l’autosufficienza come dimostrano le importazioni da Birmania, Thailandia, e Cina.

Diverso è il discorso relativo all’hevea, ovvero la pianta dalla cui linfa si ricava il caucciù e che fu introdotta di nascosto sull’isola dagli inglesi alla fine dell’Ottocento. Le prime piantine furono coltivate nella località di Heneratgoda, dove si acclimatarono subito alla perfezione tanto che oggi lo Sri Lanka è, assieme alla Cina ed alla Malesia, uno dei più importanti produttori mondiali di caucciù.

In un continuo alternarsi di brevi ed improvvisi acquazzoni ed altrettanto rapide e repentine schiarite la strada in salita ci conduce verso KANDY, la cosiddetta “capitale dei monti”, arroccata a 500 mt di altitudine.

Con i suoi 250.000 abitanti Kandy è una città attiva, chiassosa, piena di ingorghi, inquinata eppure ancora a misura d’uomo, con un’atmosfera rasserenante dovuta anche alla presenza del placido lago, racchiuso tra dolci colline verdeggianti.
Già fulcro dell’industria del caffè e poi del tè sotto gli inglesi, essa resta ancor oggi un importante e nevralgico centro economico e finanziario oltre ad essere la capitale del buddhismo cingalese, grazie al famoso Dalada Maligawa, l’ottagonale “Tempio del Dente” in cui è ospitato il dente sacro del Buddha, una reliquia legata alla storia dello Sri Lanka.

Il tempio vero e proprio è formato da un complesso di edifici racchiusi entro un giro di alte mura. All’ingresso diversi baracchini vendono i fiori per le offerte in piccole e graziose composizioni già pronte all’uso.
Una volta all’interno, i fedeli si dirigono innanzi tutto alla fonte per le abluzioni, e poi nel cortile per accendere lumini ed incensi.

Sul retro del Tempio sorge la “Grande Hall”, una nuova sala di preghiera al cui centro troneggia un grande Buddha dorato offerto dalla Thailandia e le cui pareti sono stata recentemente affrescate con diverse scene che narrano le famose peripezie del Dente.

Tutto però si articola intorno alla Sala dell’Immagine, una specie di tabernacolo contenente la reliquia vera e propria.
Ogni 7 anni il Dente del Buddha viene esposto due ore al giorno per dieci giorni consecutivi e i fedeli fanno spesso più di 24 ore di coda per vederlo. Poiché la prossima presentazione avrà luogo solo nel 2008, nell’attesa molti si accontentano di adocchiare il reliquiario da lontano in occasione delle tre cerimonie che, si svolgono quotidianamente nella Camera Sacra del Dente, annunciate da un piccolo gruppo di musicisti situati davanti alla porta argentea del tabernacolo.
In tali occasioni le porte della Camera vengono aperte per consentire ai fedeli di deporre le loro offerte, senza però alcuna speranza di vedere il famoso Dente.
Torna in alto Andare in basso
Ospite
Ospite




SRI LANKA 2 ........ Empty
MessaggioTitolo: Re: SRI LANKA 2 ........   SRI LANKA 2 ........ EmptyVen Lug 31, 2009 2:03 am

SRI LANKA 2 ........ Stefano-Sri-Lanka
L'ORFANOTROFIO DEGLI ELEFANTI DI PINNAWELA
Kandy sorge lungo le sponde del fiume MALAWELI GANGA, un corso d’acqua disseminato di numerosi banchi di sabbia che la gente del posto si ingegna a raccogliere, dragando continuamente il fondo a bordo di povere zattere quantomai instabili.

Lungo il Malaweli Ganga - ci dicono - sarebbero state girate anche parecchie scene del film “Il ponte sul fiume Kwai”, mentre la passerella che i ragazzi del posto attraversano ogni mattina per andare a scuola avrebbe fatto da set ad un’altra pellicola girata in questa zona: Indiana Jones.

La maggiore attrazione dei dintorni però è rappresentata dall’ORFANOTROFIO DEGLI ELEFANTI DI PINNAWELA, fondato nel lontano 1975.
Attualmente gli ospiti di questa struttura che si occupa di proteggere ed accogliere quello che è considerato l’animale simbolo dello Sri Lanka, sono più di una sessantina, fra cui una dozzina di esemplari partoriti proprio qui. Le femmine procreano ogni 5 anni e la gestazione dura 21 mesi. Il primo elefantino nacque nel 1984 e pesava 56 chili; da allora le nascite si sono moltiplicate e l’ultimo – ci dicono – è venuto alla luce dieci giorni fa.

Insieme al resto dei visitatori assistiamo ad uno dei cinque pasti giornalieri di questi cuccioli: fino ai tre anni – ci raccontano - i piccoli vengono nutriti con il biberon e consumano normalmente fino a sette bottiglie di latte ogni volta. Vengono allevati in una società matriarcale, entro branchi composti esclusiavemnte dalle madri dei piccoli. Quando poi i maschi raggiungono l’età adulta e sono in grado di difendersi, vengono estromessi dalla famiglia.

Fin dalle epoche più remote, gli elefanti asiatici vengono comunemente addomesticati ed utilizzati per il lavoro nelle piantagioni e nelle foreste; compiuti i 60 anni anche loro hanno diritto ad una meritata pensione, sotto le cure del proprietario o di associazioni come questa che li accolgono e provvedono ai loro bisogni.

A metà mattinata scatta l’ora del bagnetto e tutti gli esemplari escono all’unisono dal centro di accoglienza per attraversare in fila indiana le vie del paese e raggiungere velocemente il greto del fiume.
Nonostante la loro stazza e la loro mole questi pachidermi adorano giocare con l’acqua per poi essere grattati con il raschiatoio dai propri “mahut”: fantini e custodi.

Ogiggiorno l’elefante asiatico sopravvive solo in 13 paesi al mondo, tra cui lo Sri Lanka dove, secondo le stime, rimarrebbero ancora circa 2500 esemplari selvaggi, ed altri 250 addomesticati. Questo animale entrò a far parte integrante della cultura dell’isola
quando il fondatore del popolo cingalese ricevette in dono alcuni elefanti indiani come corredo di nozze della fidanzata.

E’ per questo che ogni giorno sono numerose le scolaresche che vengono portate a visitare l’Orfanatrofio degli Elefanti al fine di far comprendere ai bambini locali la necessità e l’utilità di tutelare e preservare questo splendido animale autentico emblema nazionale.

Risalendo il corso del fiume, poco più a monte, sono le persone del posto ad approfittare delle sue placide acque per lavare il proprio corpo ed i propri panni in un’atmosfera familiare e scherzosa.




SRI LANKA 2 ........ Maschera
IL GIARDINO BOTANICO DI PERADENIYA
E su una delle sue sponde sorge anche lo spettacolare GIARDINO BOTANICO DI PERADENIYA, creato nel 1821, e considerato per la sua ricchezza e varietà di piante uno dei più famosi ed importanti al mondo.
Si estende su una superficie di ben 60 ettari ed al suo interno contiene tutte le specie vegetali del Paese in una varietà incredibile.

Come tutti i giardini pubblici dello Sri Lanka anche questo parco è una meta classica per gli innamorati, spesso nascosti sotto un ombrello, e per numerose scolaresche in gita d’istruzione accompagnate da solerti insegnanti.
Quasi tutti fanno a gara per raggiungere il famoso FICUS BENJAMIN vecchio di 140 anni, che con i suoi rami copre una superficie che è stata calcolata in 1800 metri quadrati: e occupa da solo un’intera radura.

Spettacolare è anche il cosiddetto “viale delle palme reali”, che attraversa il giardino da un capo all’altro consentendo di gustare appieno la grandiosità di questo spazio.
Tra le altre curiosità vi sono poi anche alcuni esemplari di LODOICEA, o Palma delle Seychelles, e l’incredibile Casa delle Orchidee un trionfo di colori e profumi.

L’esplosiva ricchezza della flora locale si ritrova anche sulle bancarelle di frutta che si incontrano lungo la strada o negli straripanti negozietti che animano il mercato non solo di Kandy: anche qui forme, profumi, sapori e colori si confondono, così come i nomi e le modalità di impiego di molti di questi prodotti locali.

Altrettanto colorate sono le preziose maschere in vendita presso i negozi di artigianato. Esse rappresentano elementi primordiali utilizzati nelle cerimonie di magia e di esorcismo da tempi immemorabili, tant’è che molte persone le appendono all’interno delle proprie case per scacciare gli spiriti maligni.

Anche il teatro folcloristico ne fa largo utilizzo, abbinandole a danze, tamburi e rituali propiziatori. L’Art Association & Cultural Centre di Kandy è un ottimo posto per assistere alle tipiche danze singalesi dell'entroterra: per certi versi simili a quelle di origine indiana cui si aggiungono però elementi di acrobazia, agilità e simbolismo utili e necessari per coinvolgere lo spettatore e raccontare le complesse vicende rappresentate.



SRI LANKA 2 ........ Ragazzapiantag2
LE COLLINE DEL TE'
Da Kandy la strada verso Nuwara Eliya sale tortuosa attraverso una miriade di dolci colline ricoperte di tè: è questo il cuore verde dell’isola.
La raccolta delle preziose foglioline è eseguita rigorosamente da donne di origine tamil che, a fronte di un salario di 200 rupie al giorno, lavorano incessantemente tutto l’anno per riempire quotidianamente il loro sacco di 15-20 chili. La tecnica che garantisce il tè migliore – ci dicono- consiste nel prelevare solo due foglie ed un germoglio da ogni pianta.

Interrotto solo da una breve pausa per il pranzo, consumato sul campo, questo è un lavoro duro – ci confessano - che ti fa invecchiare precocemente, consumandoti dall’interno. Ma poiché le loro famiglie godono di alcuni vantaggi sociali riguardanti l’alloggio, la scuola, le cure mediche, sono molte a rimanere nelle piantagioni ed a tramandare la loro occupazione di generazione in generazione alle proprio figlie.

Accanto alle piantagioni sorge sempre una 'tea factory' dove si possono acquistare le diverse qualità di tè prodotte in loco a prezzi vantaggiosi anche se - ci confessano - la produzione migliore viene esportata, soprattutto in Medio Oriente. Lo Sri Lanka infatti è il terzo produttore di tè al mondo dopo India e Cina, ed il cosidetto “oro verde” rappresenta da solo circa il 65% delle esportazioni del Paese rivestendo perciò un ruolo economico di primaria importanza.

L’amenità dei luoghi in cui il tè viene coltivato ed il clima mite che li caratterizza, hanno fatto sì che in questi ultimi anni nella zona sorgessero anche degli splendidi resort in perfetto stile inglese, dove i turisti possono soggiornare in totale relax stando a stretto contatto con la natura.



SRI LANKA 2 ........ Ragazzapia
Come veli di sposa invitanti cascate si tuffano dalle montagne verso il fondo della valle. Nei giorni festivi la gente del posto ne approfitta per venire sin qui per incontrarsi, lavarsi, e farsi una doccia gratuita.

Una scena simile si ripete molto più a sud sulle sponde del lago artificiale che sorge alla periferia di Tissamaharama. Uomini e donne giunti in autobus e bicicletta giocano e scherzano per ore nell’acqua, rigorosamente separati, prima di dedicarsi a chiassosi pic- nic.

Il tutto sotto lo sguardo distratto e disinteressato di numerosi bufali impigriti dal sole e dal caldo. Il paesaggio è nuovamente cambiato. Siamo in mezzo alla savana: sembra di stare in Africa.

In realtà pochi chilometri oramai ci separano dalla costa e dal mare: ma noi preferiamo indugiare, affascinati ed attratti dal paesaggio che ci circonda, e dal ritmo lento della vita. (SDF)
Torna in alto Andare in basso
Bruno
Admin
Admin



Numero di messaggi : 3063
Data d'iscrizione : 27.10.08
Località : Napoli
Personalized field : SRI LANKA 2 ........ Adminactif

SRI LANKA 2 ........ Empty
MessaggioTitolo: Re: SRI LANKA 2 ........   SRI LANKA 2 ........ EmptyVen Lug 31, 2009 11:32 am

Splendido inserimento, Anna !

Bruno
Torna in alto Andare in basso
Ospite
Ospite




SRI LANKA 2 ........ Empty
MessaggioTitolo: Re: SRI LANKA 2 ........   SRI LANKA 2 ........ EmptyVen Lug 31, 2009 2:18 pm

SRI LANKA 2 ........ 376420 SRI LANKA 2 ........ 15674
Torna in alto Andare in basso
Ospite
Ospite




SRI LANKA 2 ........ Empty
MessaggioTitolo: Re: SRI LANKA 2 ........   SRI LANKA 2 ........ EmptyVen Lug 31, 2009 4:22 pm

Cosa darei per visitare l'orfanatrofio degli elefanti!!! Fin da piccola ho sempre avuto una predilezione per questi pachideermi dallo sguardo languido.
SRI LANKA 2 ........ 949147
Torna in alto Andare in basso
Contenuto sponsorizzato





SRI LANKA 2 ........ Empty
MessaggioTitolo: Re: SRI LANKA 2 ........   SRI LANKA 2 ........ Empty

Torna in alto Andare in basso
 
SRI LANKA 2 ........
Torna in alto 
Pagina 1 di 1

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI :: STORIA E ARTE (Portale)-
Vai verso: