BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI
BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI
BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI

QUI I LIBRI ; LE RECENSIONI RICEVUTE E QUASI TUTTO SULLO SCRITTORE
 
IndiceIndice  PortalePortale  RegistratiRegistrati  GalleriaGalleria  Ultime immaginiUltime immagini  CercaCerca  Accedi  
ORA IL LINK DEL FORUM E': https://brunocotronei.forumattivo.com !

 

 INTERVISTA A ME DI LARA DI CARLO

Andare in basso 
AutoreMessaggio
Segretario




Numero di messaggi : 752
Data d'iscrizione : 21.02.12

INTERVISTA A ME DI LARA DI CARLO Empty
MessaggioTitolo: INTERVISTA A ME DI LARA DI CARLO   INTERVISTA A ME DI LARA DI CARLO EmptySab Gen 02, 2021 6:19 pm

1. Qual è il tuo percorso professionale?
Già da piccolo ero un accanito lettore dapprima dei fantasiosi libri di Emilio Salgari e poi dei grandi autori russi e in particolare de "Il placido Don" che è un po' la storia dei cosacchi e mi dilettavo a scrivere ingenui romanzetti. Un giorno a scuola (ero in terza media) il professore d'italiano, Scogliamiglio, che già mi avevo definito un eroe per aver letto il pesantissimo libro russo, mi chiamò alla cattedra e lesse un mio tema commentandolo con un convinto "Vedete ragazzi, Cotronei  è riuscito a rendere interessante un banale tema e forse potrà diventare uno scrittore".
Passarono gli anni e gli studi liceali e l'universita prima ed il lavoro poi, non mi concessero più il tempo per scrivere pur rimanendo io , nel poco tempo libero, un attento lettore. Molto tempo dopo, per contrasti con la proprietà, mi dimisi da dirigente industriale e, rifiutando altre offerte nel settore, aprii con amici una galleria d'arte che riuscì in pochi anni a diventare una delle principali di Napoli.
Il contatto continuo, le discussioni artistiche con veri artisti e critici di valore che vantavano nuovi possibili traguardi artistici, mi fece concepire una nuova teoria che si rivelo' del tuttp originale. La intitolai DUPLICITA' ANALITICA che fu molto apprezzata dal grande critico Marcello Venturoli che mi inviò una lunga lettera anche di suggerimenti. Eccone uno stralcio: "Certo lei ha una provenienza, una natura schiva, di lirico scienziato. L'idea di un abbinamento della formula algebrica alla superficie cromatica più o meno
stesa e vibrante come habitat e, insieme, come secondo elemento dialettico della formula, è brillante e va senza dubbio approfondita" Ma Venturoli, nelle lunghe conversazioni avute, mi disse che ero stato molto bravo come artista concettuale, ma un carente pittore e mi sommerse con la sua grande cultura artistica che mi costrinse, per esserne all'altezza e per puntiglio, a leggere migliaia e migliaia di pagine sull'arte da cui appunti nacque il mio libro L'ARTE MODERNA IN SINTESI SCHEMATICA , pubblicata da un editore romano,  che ebbe un notevole successo e principalmente l'elogio scritto del mitico prof. BELLONZI segretario generale della QUADRIENNALE di Roma.
 L'indubbio successo del mio primo libro, fece risvegliare in me l'antica passione dello scrivere praticata da bambino con qualche breve romanzetto ispirato a Emilio Salgari. Così scrissi e pubblicai con lo stesso editore TRE ANGOLAZIONI DI DONNA" composto da tre lunghi racconti su tre tipi di donna, la servetta, la studentessa evoluta, e la brillante signora bene.
Il libro ebbe varie recensioni e un grande successo di vendite principalmente presso le edicole delle stazioni ferroviarie curate dalla COVES  
Confortato e incoraggiato dall'andamento dei miei primi libri e mentre continuavo a dirigere la galleria d'arte e a fare qualche consulenza sugli isolamenti e condizionamenti acustici, incomincia a scrivere il mio primo romanzo L'INSERIMENTO dove raccontavo in prima persona (ovviamente romanzata) l'inserimento nel mondo del lavori di un giovane degli anni sessanta nell'Italia del miracolo economico. Lo stile si ispirava, come nel precedente libro, al neorealismo. SUGARCO EDIZIONI , una delle prime 7 case editrici italiane di allora, volle pubblicarlo nella sua prestigiosa collana "I giorni" annoverante , fra gli autori, Neruda, Kerouvac, Burroughs, Carmelo Bene, eccetera  
Il romanzo ebbe un ottimo successo di critica e di vendite e fu presentato da SugarCo a vari importanti premi letterari vincendone  qualcuno.  
Con il nuovo romanzo HITLER IN GONNELLA, inizia la trasformazione del mio stile di scrittura che rende più omogenei contenuto e forma. Appassionato da sempre di storia, avevo inventato un diario di Hitler e delle sue allucinazioni ricavato da un attento studio del personaggio. L'ho rivestito (il diario) con un'inventata figlia di Hitler che, fornita di potenti strumenti atomici  (dirigeva un avanzatissimo istituto atomico in Svizzera) minaccia il mondo e tenta di asservirlo. L'editore SugarCo avrebbe voluto editare anche questo mio nuovo libro , ma io preferii OCEANIA EDIZIONI che prometteva un'alta tiratura iniziale (12.000 copie e successive edizioni- ne furono 3) e molta pubblicità. Il libro uscì e fu subito un bestseller più volte nella classifica dei più venduti e l'agenzia Eulama mi offrì un contratto di edizione per la Germania e i paesi dell'America Latina. Il produttore cinematografico Italo Martinenghi voleva tradurlo in puntate per la tv italiana e la Domenica del Corriere voleva pubblicarlo a puntare nel settimanale per controbbattere altro noto settimanale che si era aggiudicato un(poi rivelatosi apocrifo) diario di Hitler.
Ma recensione che mi ha fatto più piacere è la lettera,  successivamente divenuto un articolo su IL GIORNALE D'ITALIA, indirizzatami da un vecchio professore universitatio ebreo che aveva vissuto sulla sua pelle le atrocità naziste.  
Da tempo stavo pensando di scrivere un nuovo romanzo che fosse una violenta critica ad una certa categoria della "borghesia" generata anche da numerosi episodi deleteri dei quali ero venuto a conoscenza o avevo vissuti di persona. Inoltre mi proponevo di raggiungere con questo nuovo libro un equilibrio,  per quanto possibile perfetto,fra contenuto e forma dove ogni pagina avrebbe dovuto avere un senso e un ritmo per così dire "musicale".
Lo scrissi in circa un anno e lo intitolai "MISERABILI!" e poi "CONTRAPPUNTO BORGHESE" e infine "INTORTE SPIRALI D'EROTISMO" lo proposi a prestigiosi editori. Garzanti mi offrì di pubblicarlo ma in tempi non brevissimi. Nelle more della trattativa improvvisamente subentrò il prof.Balletto della piccola ma apprezzatissima MARIETTI che pubblicava testi sceltissimi della letteratura mittleuropea presentati dal ben noto MAGRIS. Sembrava che Balletto  di fosse letteralmente ingaghito del mio libro e incominciò a fare fuoco e fiamme per pubblicaro in tempi ristrettissimi con la prefazione di Domenico REA.
Poi , quando sembrava tutto fatto, improvvisamente,  Balletto , rimandò la pubblicazione: l'avrebbe realizzata dopo alcuni mesi in una nuova collana di scrittori italiani di cui il mio romanzo avrebbe fatto da apripista e garantiva al mio libro successi nel IL CAMPIELLO., il più prestigioso premio letterario italiano.
Mi irritai dell' ingiustificato ritardo, dopo le continue e pressanti richieste precedenti, e chiusi con Marietti e affidai l'edizione alla OCEANIA con la presentazioner di REA
Il romanzo fu molto apprezzato dal critica che lo considerò come un  punti di arrivo.
Lo strano comportamento di Marietti,  mi aveva disturbato, e non poco, lì saltava fuori l'arroganza di editori che si potevavano permettere quegli imprevisti e ingiudificati voltafaccia anche se mitigati da continue promesse che avrebber anche potute non realizzarsi ( Ma poi Marietti dopo alcuni mesi pubblicò BIONDI e lo condusse a sfiorare il SUPERCAMPIELLO).
Così , nelle more dell'uscita di "INTORTE SPIRALI D'EROTISMO", prese corpo un mio agile saggio/manuale che intitolai "i SEGRETI DELL'EDITORIA Ovverosia COME DI FA A FARSI PUBBLICARE LIBRO". Rea fu il primo a dirmi che sarebbe stato un grande successo perchè sarebbe stato il primo volume che andava a scavare (e in modo tutt'altro che superficiale) le varie distorsioni della grande editoria. Lo pubblicai inzialmente in solo 1500 copie per timore che possibili boicotaggi in difesa dei potenti editori ne bloccassero la distribuzione.
Difatti i distributori, per certo servilismo verso i potenti, incominciaro a distribuirlo col contagocce, ma un improvviso articolo su IL GIORNALE di Montanelli, posto in pienissima evidenza e scritto dallo storico Giordano Maria Guerri, sboccò la situazione.E TUTTO CAMBIO'. I distributori dell' Oceania di svegliarono, tanti altri si offriromo di distribuire il libro richiestissimo in grosse pile nelle principali librerie e comunque presente in ogni più remoto locale che vendeva libri. Incominciaro ad uscire articoli su articoli, Univertità come quella di Trieste ne fece centro di un convegno e infine DOMENICA IN, presentata da Pippo Baudo, accolse mostrò e parlò del volume, Si pensi che solo l'apparizione della copertima in  RAI 1 di domenica per meno di un minuto , generò la richiesta in libreria di circa altre 15.000 copie. Insomma , il successo con inviti a TELEMONTECALO, All'ASSEMBREA DEI PICCOLI EDITORI e al Salone del Libro di Roma.
L'essere stato capace di svelare alcuni segreti dell'editori con credo buona efficacia e riscuyendo interessi ed elogi al punto che qualche mese dopo l'uscita del libro ebbi l'improvvisa telefonata di VALERIO RIVA, un grande uomo di cultura e direttore editoriale della FELTRINELLI (da lui praticamente creata con i grandi successi del Gattopardo, Dottor Zivago, eccetera) e poi della RIZZOLI, mi riempì di piacere e di soddisfaxione che si mturè la sera successiva quando RIVA venne daRoma a cena da me e vi sitrattennr, in lunghi xonvrsari, fino alle 5 di mattina. Immediatala simparia e la stima reciproca e l'intento di voler scrivere un secondo libro sull'editoria a 4 mani. Pochi giorni dopo RIVA, colaboratore dell Espresso, mi imviò un fotogtafo redazionale per due lunghissimi servizi fotografici che, in parte uscriro su L'espresso in un lungo articolo di svriatepagine dive di lovava apertamente il mio "sulfurio libbriccino" che aveva smosso le acque dell'editoria. Purtroppo l'vviato progetto del nuovo libbo a 4 mani, non fu realizzato per l'improvvisa morte del miei genitori e per nuovi pressanti impegni di RIVA
L'aver diretto a lungo una importante galleria d'arte  con contatti non solo nazionali e il continuoi contatto con artisti di qualità e di dase gestricu di frafifica pottorica (litografie e unxizioni) mi aveva permesso di sciluppare ampie conoscenze in materia e, sollecitato, scrissi e pubblicai I SEGRETI DEL MOMDO ARTISTICO ovverosia CIMO SI FA A FAR SOLDI CON LARTE che si ruvelò un successo anche se non all'altezza del saggio sull'editoria. Qualche mese dopo, essendo saltata la collaborazione co VALERIO RIVA  oer il seguoito del libro sull'EDITORIA e giungendomi intei pacchi di lettere sull'argomento, dedisi di scrivere da solo IL DOPO SEGRETI DELL'EDITORIA ovverosia ASPIRANTE SCRITTORE RINGRAZIAMI E LEGGI!
DOPO QUESTI ULTIMI SAGGI, TERMINA LA MIA ATTIVITA' PIU' INTENSA DI SCRITTORE E CON CALMA DO' SPAZIO  AD ALTRI LIBRI  CHE SI INSERISCONO IN UN ALVEO DI NORMALITA COME: "Padroni Attenzione ecco come due veterinari ammazzano un cane"; "L'arte pittorica in sintesi schematica"; "Anatomia del successo"; IL MAGLIONE BLU , romanzo interamente dialogato e "Il grande gioco", libro di racconti, Per poi sfociare in UN COLOSSALE ABBAGLIO , pungente critica all'organizzazione del Secondo Salone del Libro di Torino  e "L'ASPIRANTE SCRITTORE e L'EDITORIA" dove riprendo, aggiornadoli, i problemi del'editoria.  
Sono, a mio avviso, invece di pieno rilievo "I CINQUE DUCI A CONFRONTO, Storia comparata di CHURCHILL,HITLER; MUSSOLINI, ROOSEVELT e STALIN" che per la primavolta e con approfondita ricerca mette a confronto quelli che furono i veri protagonisti della Seconda Guerra Modiale
         GRANDE E'STATO L'INTERESSE SUSCITATO DA QUESTO LIBRO CHE PERMETTE AL LETTORE DI ENTRARE NEI PIUì RECONDITI SEGRETI DI QUESTI PERSONAGGI CHE, NEL MALE O NEL BENE, HANNO CONDIZIONATO IL PRESENTE ED IL FUTURO DI PERLOMENO DUE GENERAZIONI DI UMAMI


Nelle lunghe frequenti conversazioni con il grande scrittore DOMENICO REA, mi sentivo dire che la mia capacità di scrivere romanzi era addirittura (ma non lo credo affatto)superiore alla sua di stupendo novelliere. Sosteneva, REA, che ero nato per essere un vero affabulatore, capace di inventare storie appassionti ambientate in luoghi e meccanismi poco comuni alla letteratura italiana. E volli accontentarlo inventando di sana pianta "LA MALEDIZIONE DI TEMPLEMORE" dove un sottocapo della marina mercantile italiana nafragava nei primi dell 900 nei pressi del favoloso Borneo dove da tempo regnava l'unico rajah bianco del mondo.  E qui il sorrentino Michele Caracciolo  veniva salvato dal ricco proprietario di una estesa piantaguine di Caucciù. E Caracciolo seppe cogliere la grande occasione di arricchirsi e di diventare importante sposando la bella figlia del piantatore escluso con una vile azione dalla sua proprietà, Seguono lotte e intrighi per il potere e la ricchezza in quella lontana parte del mondo nella quale , come dovunque , fu fondamentare il grande crollo dell'economia americana e la Seconda Guerra Mondiale vista e vissuta dal Pacifico,  Dure furono i conflitti fra i 3 figli di Caracciolo tanto diversi fra di loro, con colpi bassi, tradimenti , giochi satirici e viceversa senza che mai fosse abbandonato , neppure per un istante, il senso del reale e la rigorosa documentazione. Insomma un romanzo sempre appassionante che tiene il lettore avvinto alle varie vicende fra falsi e veri testamenti , gioie e dolori.



2. Parlaci del tuo legame con il grande Domenico Rea
DOMENICO REA è indubbiamente uno dei più grandi scrittori del NOVECENTO, presente in ogni antologia, tradotto anche in Cina e in URSS, esaltato nelle più importanti enciclopedie, premio Viareggio e premio Strega, rappresentato nel cinema con NINFA PLEBEA da una nota regista.

Lo avevo conosciuto di sfuggita in qualche mostra d'arte ed avevo letto le sue splendide opere. Quando nel 1981 il mio romanzo L'INSERIMENTO fu pubblicato nella prstigiosa collana I GIORNI delle editore SUGARCO, gli telefonai per chiedergli una presentazione e mi sentii rispondere: "Che bisogno ha di una mia presntazione quando la sua opera esce con un editore importante come Sugarco?"

Passarono degli anni senza più nè sentirci, nè incontrarci, ma quando nell'83 un altro mio romanzo MISERABILI! (poi diventato CONTRAPPUNTO BORGHESE) doveva essere pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Marietti che usava far accompagnare il libro dalla presentazione di un importante studioso di letteratura mittleuropea, mi sembrò più giusto farmi presentare da uno scrittore meridionale e meridionalista e ritentantai con REA a mezzo di un comune amico giornalista. Rea , si risevò di accettare e, una volta letto il dattiloscritto, disse all'amico accettando:"Cotronei è scrittore, è scrittore!" e stabilì di leggere la presentazione nel corso di una cena dove, assiso a capotavola, incominciò a leggere ciò che aveva scritto sul mio romanzo e , alla fine, si rivolse a me chiedendomi: "Ti sei sentito letto?". Stupefacente come Rea era riuscito ad entrare sia nei contenuti che nella forma e come magistralmente l'aveva messo su carta!

Mi alzai, lo abbracciai e lo ringraziai e da allora in poi divenimmo grandi amici.

Non c'era settimana che non ci ncontrassimo per cenare insieme con le rispettive consorti e con altri amici e quasi non c'era giorno che non ci scambiassimo telefonate e momenti di gioia o di sconforto legati ai nostri libri.

Quando REA (per gli amici MIMI'), scrisse e pubblicò NINFA PLEBEA, si precipitò di sabato sera a portarmi la prima copia e già il lunedì mattina alle otto, mi telefonò per avere il mio giudizio, e grande festa facemmo, insieme alle nostre mogli e alle nostre figlie, quando la sua opera vinse più che meritatamente il Premio Strega e quando, mesi dopo, Lina Wertmuller lo volle tradurre in film.

Però il sovraccarico di lavoro che le tante presentazioni, conferenze, oltre alle numerosissime collaborazioni, che gli chiedevano avevano seriamente affaticato il fisico del grande scrittore, già in precedenza minato da scompensi cardiaci, e qualche tempo dopo REA fu colto da un ictus che lo portò alla tomba fra il rimpianto degli amici e dei lettori fra i quali il direttore del quotidiano IL MATTINO che gli dedicò un grande articolo in prima pagina intitolato: NU' DIE E SCRITTORE!

E MIMI' ha lasciato anche in me un grande rimpianto perchè un amico sincero come lui è difficile trovarlo.


3. Che cos’è La maledizione di Templemore ?
Dopo i successi di critica e parzialmente di pubblico per i miei romanzi di decunzia e in parte autobiografici, ho voluto creare un romanzo da vero affabulatore adatto al grande pubblico anche televisivo e cinematografico  ed ecco nascere "CAUCCIU'" successivamente intitolato "LA MALEDIZIONE DI TEMPLEMORE" per volere degli editori. Infatti è scritto come un copione per una trasposione cinematogrsafica pur rispettando le regole della buona scrittura e non quella, a volte elemrntare, dei soliti copioni.
4. La maledizione di Templemore  si   presta   in   particolar   modo   a   una
trasposizione cinematografica. Come te lo immagini un film tratto dal
tuo libro? Raccontaci
Immagino come attori italiani per una trasposizione cinematografica del mio romanzo, Gabriel Garco nei panni di John, Raul Bova in quelli di Paul e un'attrice dal viso dolce, ma deciso nei panni di Cythia. Inseriti in grandi scenari orientali come Borneo , Singapore ed in quelli più abituale per noi di Sorrento , Londra e Hollywood
5. Qual è il personaggio del tuo libro che preferisci e perché?
Il più interessante è indubbiamente John perchè, inutile negarlo, la malvagità attira .
6. Qual è la caratteristica del tuo stile che ti rappresenta di più?
E' l'equilibrio fra contenuto e forma. La forma deve essere "musicale" ed savere un suo ritmo. Crerdo di aver raggiunto il massimo delle mie possibilità in proposito in "CONTRAPPUNTO BORGHESE (Intorte spirali d'erotismo)" Come ha così ben sottolineato Mimì Rea nella sua presentazione e nel suo articolo.
7. Qui con poche e accattivanti righe, a mio avviso, riesci racchiudere
molto del significato dell’intero romanzo. Ti invito a commentarle:
“Un lampo saettò nel cielo cupo e un fragoroso tuono fece tremare la
grande casa dalle fondamenta, a coprirne e sottolinearne voglie, passioni,
progetti, timori, rimorsi che in varia misura indubbiamente si agitavano fra
i suoi abitanti, e la lontana nenia dei capannoni, simile a un lamento, s’udì
improvvisamente nitida per uno strano e incontrol labile scherzo del vento”.
Gli ementi atmosferici spesso sottolineano o provacano reazioni o si adeguano a ciò che agita l'animo umano
8. Perché   le   persone   dovrebbero   acquistare   La maledizione di
Templemore ?
Perchè ,a mio immedesto avviso, difficilmente potranno trovare in altri romanzi qualità di scrittura e avvenimenti che coivolgono sentimenti profondamente uomini e cose inseriti in ambienti davvero inusuali  nella letteratura italiana contermporanea
Torna in alto Andare in basso
 
INTERVISTA A ME DI LARA DI CARLO
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» UNA INTERVISTA ALL'ARTISTA MAYA PACIFICO
» Ecco un 'intervista a Bruno Cotronei

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI :: STORIA E ARTE (Portale) :: PORTALE-
Vai verso: