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| MISFATTI STORICI "CAPOLAVORO", saggio storico | |
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Bruno Admin
Numero di messaggi : 3063 Data d'iscrizione : 27.10.08 Località : Napoli Personalized field :
| Titolo: MISFATTI STORICI "CAPOLAVORO", saggio storico Gio Gen 08, 2009 2:17 pm | |
| MISFATTI STORICI "CAPOLAVORO" La VERA grande storia ha da tempo dimostrato come i popoli siano (tranne qualche loro GRANDE momento come la Rivoluzione Francese; Rivoluzione Russa e qualche altro) duttile strumento nelle mani dei capi che li manovrano come vogliono a volte compiendo dei misfatti come veri e propri…capolavori! Nell'ultimo secolo i quadri dirigenti (economici e politici) AMERICANI ne hanno compiuti molti, ma forse il più grande rimane quello di Roosevelt che fu molto bravo a far credere al proprio popolo e agli ingenui di tutto il mondo ad essere stato costretto a condurre la propria nazione in guerra per DIFENDERE LA LIBERTA' E LA DEMOCRAZIA e di essere dalla parte di DIO e non da quella del DIAVOLO!! Chi è Franklin D. Roosevelt? E' il figlio viziatissimo di gente ricca e cugino di Theodore Roosevelt (futuro presidente e sostenitore di una politica di forza degli USA che trasforma in un agguerritissima potenza navale). Nato nel 1882, consegue nel 1904 solo il primo livello di laurea, supera l'esame di Stato per avvocato ed entra in un famoso studio legale, MA il suo ideale è la politica e , per ottenere i favori e l'appoggio del cugino presidente, ne sposa la nipote prediletta Eleanor che è tutt'altro che bella ed aggrazziata. Nel 1910 viene eletto senatore con un aggressiva campagna elettorale e nel 1913 viene nominato dal presidente Wilson Sottosegretario alla Marina e riesce ad inserire in famiglia la segretaria-amante, un bella ragazza 22enne, ma quando la moglie lo scopre, liquida l'amante perché la moglie GLI E' POLITICAMENTE INDISPENSABILE! Quando nel 1914 scoppia la I Guerra Mondiale Roosevelte è immediatamente favorevole all'intervento americano nel quale già intravvede una promozione politica ed economica degli USA a scapito dell'Inghilterra, potenza dominante mondiale. Ma Wilson lo calma e gli dice:" …Certo la nostra entrata in guerra è possibile: Ma vede nel 1980 qualche storico scriverà su questa guerra: forse un tedesco, forse un russo; ebbene costui dovrà poter dire: l'America è stata trascinata alla guerra impreparata". E Roosevelt apprende la lezione di falsità politica e NON la dimenticherà più! Nel 1923 , dopo essere stato colto dalla poliomielite ed essere rimasto paralizzato alle gambe, prende a speculare in borsa dove guadagna grandi somme con spregiudicate "combinazioni" con individui di dubbia fama. Nel 1929, tornato alla politica e, con l'uso dell'ingente forza economica, diventa Governatore dello Stato di New York. Solo poco dopo la Borsa crolla e gli Usa e tutto il mondo sono sommersi da gravi difficoltà finanziarie. Ma Roosevelt dimostra talento e viene eletto Presidente degli USA e negli anni successivi poco s'interessa della politica estera tutto preso a riassestare l'economia e ad addomesticare , non solo il parlamento, ma l'intera CORTE SUPREMA Nel 1936 si ripresenta per la presidenza nonostante venga accusato, insieme alla moglie, di evadere le tasse. Viene rieletto e, dopo acerrima lotta, riesce a ridurre la CORTE SUPREMA in suo potere tanto che verrà ironicamente soprannominata "Corte Roosevelt". Ma, nonostante il carattere dittatoriale del suo governo, non può fare a meno di mostrare di essere isolazionista come la maggioranza dei suoi concittadini. Nel 1938 riceve l'affronto da Chamberlain (primo ministro inglese) che lo pospone a Mussolini ed Hitler fra la disapprovazione di Eden e di Churchill. Prende quindi sempre più corpo il suo progetto di egemonia mondiale con avversari apparenti come Giappone, Germania e Italia, ma con l'effeettivo scopo di far crollare l'Impero Britannico( sia pure apparentemente vincente) e far assumere, una volta e per sempre, agli USA l'egemonia mondiale. Inizia quindi a strumentalizzare Churchill con una fittissima corrispondenza ed incomincia a far affluire al suo Paese aiuti fondamentali (a pagamento) per resistere allo strapotere di Hitler con il quale Roosevelt cerca un casus belli che possa scuotere il popolo americano e scatenarne le grandi energie (da classico uomo tranquillo) contro il dittatore tedesco. Dopo la legge "affitti e prestiti" che sembra generosa (perché concede armi in prestito all'Inghilterra in difficoltà anche economiche) , cerca in tutti i modi lo scontro con i tedeschi , ma Hitler ha impartito ordini categorici ai suoi sommergibili di NON reagire assolutamente alle navi da guerra americane che hanno iniziato a far da scorta, nell'Atlantico, ai convogli per l'Inghilterra. (continua con il racconto del vero e proprio Misfatto Capolavoro)
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(segue) | |
| | | Bruno Admin
Numero di messaggi : 3063 Data d'iscrizione : 27.10.08 Località : Napoli Personalized field :
| Titolo: Re: MISFATTI STORICI "CAPOLAVORO", saggio storico Gio Gen 08, 2009 2:18 pm | |
| Ma il misfatto ancora NON è completo: Roosevelt felice attende, in virtù del Patto Tripartito, la dichiarazione di guerra da parte di Hitler e Mussolini. Ma il Führer nicchia: non ha alcuna intenzione di avere, dopo l'Inghilterra e la Russia, anche gli Stati Uniti come avversari diretti. Allora Roosevelt forza i tempi dichiarando, il 9 dicembre, alla radio: "Ricordate sempre che la Germania e l'Italia, indipendentemente da qualsiasi dichiarazione di guerra, si considerano in guerra con gli Stati Uniti in questo momento, esattamente come si trovano in guerra con l'Inghilterra e la Russia. Noi non possiamo limitare la nostra azione ad eliminare il Giappone se, ciò compiuto, troveremo che il resto del mondo è dominato da Hitler e Mussolini". Un colpo magistrale! Perché Hitler, ancora una volta, commette l'errore di trascurare lo studio dell'opinione pubblica americana che avrebbe posto difficoltà insormontabili alla dichiarazione di guerra da parte degli Stati Uniti alla Germania e all'Italia senza che questi due Paesi l'avessero presentata per primi. Invece Hitler, convinto dell'ineluttabilità della cosa e temendo di essere preceduto, l'11 dicembre fa consegnare a Cordell Hull la dichiarazione di guerra agli Stati Uniti, poi pronuncia un discorso rabbioso davanti al Parlamento: "...Lo considero un demente: proprio come lo era Wilson (...). Dapprima egli incita alla guerra, poi ne falsifica le cause, poi si avvolge odiosamente nella veste dell'ipocrisia cristiana e lentamente, ma fermamente, conduce l'umanità alla guerra non senza invocare Dio a testimone dell'onestà del suo attacco, nel modo proprio del vecchio massone. (...) Roosevelt si è reso colpevole di una serie di crimini delle peggiore specie contro le leggi internazionali. Al sequestro illegale di navi e di altre proprietà di cittadini tedeschi ed italiani si aggiunge la minaccia contro coloro che sono stati privati della loro libertà, che sono stati internati e depredati. Il crescendo degli attacchi di Roosevelt è giunto al punto di ordinare alla Marina americana di attaccare e affondare ogni nave che batta bandiera tedesca o italiana, in aperta violazione del diritto internazionale. I ministri americani si vantano di aver distrutto in questo modo criminale sottomarini tedeschi. Incrociatori americani hanno attaccato mercantili tedeschi e italiani, li hanno catturati e ne hanno fatto prigionieri gli equipaggi.(...) Capisco fin troppo bene che fra le idee di Roosevelt e le mie vi è la distanza che corre tra due mondi. Roosevelt viene da una famiglia ricca e appartiene ad una classe che nelle democrazie ha vita facile. Io ero soltanto il figlio di una piccola, povera famiglia e ho dovuto farmi strada col mio lavoro e le mie forze. Quando scoppiò la guerra, Roosevelt occupava una posizione che gli permise di conoscere solo le piacevoli conseguenze di essa, sfruttate dagli affaristi, mentre gli altri davano il proprio sangue. Io invece fui soltanto uno di coloro che, come semplici soldati, eseguivano gli ordini e, naturalmente, tornai dalla guerra povero, così com'ero nell'autunno del 1914. Condivisi la sorte di milioni, mentre Franklin Roosevelt condivise solo le fortune dei cosiddetti 'diecimila' delle classi superiori. Dopo la guerra, Roosevelt si diede a speculazioni finanziarie. Fece guadagni di milioni approfittando dell'inflazione, della miseria degli altri, mentre io giacevo in un ospedale. (...) Il nazionalsocialismo venne al potere in Germania lo stesso anno in cui Roosevelt fu eletto presidente (...) Egli si trovò alla testa di uno Stato in misere condizioni economiche e io mi trovai alla testa del Reich minacciato di estrema rovina grazie alla democrazia (...) Mentre sotto la guida del nazionalsocialismo in Germania si ebbe un risveglio senza precedenti della vita economica, culturale e artistica, il presidente Roosevelt non riuscì ad apportare il minimo miglioramento alla situazione del suo paese (...) Ciò non sorprende se si tiene presente che gli uomini da lui chiamati perché lo sostenessero, o, per meglio dire, gli uomini che lo avevano fatto salire al potere, appartenevano all'elemento ebraico, elemento che ha interesse solo alla disgregazione, mai all'ordine (...) Le leggi di Roosevelt sul New Deal erano completamente sbagliate. Non v'è dubbio che la continuazione di questa politica economica, in tempo di pace, avrebbe condotto alla rovina il presidente, malgrado tutta la sua abilità dialettica. (...) Allora egli capì che l'unica salvezza stava nel distogliere l'attenzione pubblica dai problemi interni e rivolgerla alla politica estera (...) Così sono incominciati gli sforzi del presidente per provocare dei conflitti (...) Ora è stato preso dalla paura che, se si giunga alla pace in Europa, il suo sperperamento di milioni di dollari per gli armamenti sarà considerato una pura frode, dato che nessuno attaccherà l'America: perciò egli stesso ha cercato di provocare un attacco contro il suo paese. (...) Penso che voi tutti proviate un sollievo, ora che finalmente uno Stato ha preso l'iniziativa di insorgere contro questa deformazione della verità e del diritto, ignobile e unica nella storia. (...) Il fatto che il governo giapponese, che per anni ha negoziato con quest'uomo, alla fine si sia seccato di venir preso in giro da lui in modo così indegno, riempie noi tutti di soddisfazione(...) Ho comunque disposto che vengano consegnati i passaporti all'incaricato d'affari americano, unitamente a una nota in cui sono spiegate le ragioni per le quali il Reich si considera da oggi in stato di guerra con gli Stati Uniti". Decisamente un misfatto capolavoro che sfrutta l'ingenuità Non solo del suo popolo, ma anche quella di …Hitler, ed è quanto dire! Il presidente americano non teme affatto i Giapponesi nonostante i grandi successi iniziali da loro conseguiti. Il suo avversario vero è Hitler e …(nascostamente) l'impero Inglese. Immediatamente vara un grandioso piano di costruzioni per la guerra: diecine di migliaia di aerei, di carri armati, di cannoni, di navi da battaglia e da trasporto, e la gigantesca industria statunitense si mette in moto a pieno regime. (segue)
Rispondi Consiglia Elimina Messaggio 4 di 4 nella discussione Da: Brando Inviato: 28/10/2002 11.28 Giunto al novembre del 1943, ROOSEVELT si avvicina a festeggiare il secondo anniversario dell'entrata in guerra del suo Paese da lui fortemente voluta e ottenuta con la sua consumata abilità di grande politico. Ormai le sorti del conflitto sono già decise e bisogna solo mettere meglio a punto e concludere, nel modo migliore e più rapido, l'attività bellica con lo sguardo rivolto al "dopo" che deve realizzare i grandi obbiettivi rooseveltiani di abolire per sempre i grandi imperi coloniali europei, abbattere la concorrenza commerciale giapponese e assicurare agli Stati Uniti la leadership mondiale. In relazione a questi scopi, di cui il primo è in chiara opposizione con gli interessi inglesi, il Presidente americano manifesta un comportamento sempre più sicuro e dominante, e le sue decisioni ora prevalgono quasi sempre su quelle del Primo Ministro inglese. Roosevelt, dopo aver voluto ed ottenuto che il comando delle operazioni del Mediterraneo sia affidato al generale americano Eisenhower, pretende che anche l'operazione dello sbarco in Francia, denominata Overlord, abbia un comandante supremo statunitense. Si accendono così vivi contrasti con l'orgoglioso "mastino" inglese che, riesce, con l'uso continuo di molta pazienza e accorta diplomazia, ad ottenere di non perdere del tutto la faccia aggiudicando al generale inglese Alexander il comando delle operazioni belliche nel Mediterraneo. Deve, però, rinunciare a far intervenire le truppe alleate in Egeo e nei prediletti Balcani. E negli incontri Teheran e Jalta la supremazia di Roosevelt risulta sempre più evidente e unico suo vero intelocutore diviene Stalin. Quando la guerra si conclude ma senza la presenza dell'artefice del misfatto-capolavoro, colto improvvisamente, qualche mese prima, da un mortale collasso, gli imperi Italiano e Giapponese sono definitivamente scomparsi, e quello Inglese e il Francese (pur risultando fra i vincitori) si accingono a seguirli presto e l'egemonia mondiale politica, economica e petrolifera è in mano degli Stati Uniti secondo i piani dell'autore del misfatto-capolavoro. Solo l'URSS rappresenta la sorpresa. Ma c'è di più: per il popolo americano e per gli ingenui di tutto il mondo, l'America continua ad essere il Paese amico di Dio e non del diavolo, il Paese sempre pronto ad intervenire per la Giustizia e la Democrazia, quella che fa comodo a loro, ossia ai presidenti e chi li ha portati al potere nonostante continuino nei…misfatti, magari NoN capolavoro, ma pur sempre retti da convincenti discorsi, e film e libri di storia scolastica estremamente ammaestrati. Però coloro che davvero riescono ad afferrare il senso della Storia, con l'ausilio di libri di Storia vera e di film coraggiosi, si rendono conto che NoN è così. | |
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