Ah, poveri scrittori, che fatica per essere letti!
Come se non bastasse il lavoro/gioia di ideare e scrivere un romanzo, le verifiche , le correzioni, inizia la fatica della ricerca dell'editore. Si prova subito con i più grandi e conosciuti, quelli che hanno distribuzione, potere, ufficio stampa, ect che al 99,9% o non rispondono o rifiutano con gentilezza. Si prosegue col prendere in esame i tanti editori a pagamento quasi tutti sforniti di vera distribuzione nelle librerie e di valida promozione. Poi si finisce (e non è la cosa peggiore) con gli editori self pubblicazione.
Chi ha la fortuna (e la bravura) di essere accettato da un grande editore ha vita facile. Subito affiancato da validi editor, mette fuori un'opera perfetta per copertina, assenza di errori di ogni genere e validissimo ufficio stampa che provvede alla pubblicità e al resto.
Chi, invece non ha tale fortuna (o bravura) deve provvedere a tutto da solo dopo aver anche pagato per la pubblicazione.
Entrambi però debbono fare le presentazioni del libro, nelle librerie, associazioni culturali o in altri luoghi, che, per chi pubblica con i grandi, sono perfettamente organizzate dall'editore stesso. Gli altri no, ed inizia la faticosa ricerca di compiacenti librerie o altrettanto compiacenti Associazioni.
MA LE PRESENTAZIONI SONO DAVVERO UTILI?
Certo per i primi (quelli pubblicati da grandi editori) il battage pubblicitario e il prestigio dell'editore fa confluire alle presentazioni tanti potenziali acquirenti/lettori, ma il tour organizzato dai grandi editori non finisce mai:mesi di tour in ogni parte del Paese e qualche diecina di copie vendute a presentazione che per un grande editore (abituato a vendite che superano i 50.000 libri per titolo) sono, in definitiva poca cosa.
Per gli altri, ogni presentazione raccoglie (salvo poche eccezioni) qualche diecina di lettori e le vendite, in genere, non superano le 20 copie. Ne vale la pena tanta fatica per così poco? Per alcuni di loro sì, perchè la fatica è compensata dal sentirsi importanti, di essere al centro di una (sia pur piccola) manifestazione.
Ma i libri non si vendono così. Ben altro smuove gli acquirenti/lettori: pubblicità in televisioni e quotidiani con grande audience e tiratura, ampie recensioni su quotidiani di gran prestigio, ect.
E poi, infine, la qualità del libro. Questo, in definitiva, se davvero valido e originale, fa strada da solo. Si veda, ad esempio, il caso della scrittrice Avallone che, per "Acciao" ha venduto tanto, mentre per "Marina Bellezza" con tutta la pubblicità, il nome ormai ben noto dell'autrice e le diecine e diecine di presentazioni, è rimasta fra i primi 10 titoli più venduti solo per poche settimane.