BRUNO COTRONEI E I SUOI LIBRI
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 L'Arte pittorica

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Bruno
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MessaggioTitolo: L'Arte pittorica   L'Arte pittorica EmptySab Giu 13, 2009 12:17 pm

Fra le tante forme d'arte, incominciamo oggi a parlare dell'arte pittorica.
Dalla copertina di questo libro potrete rilevare SOMMARIAMENTE il percorso che detta arte ha svolto

L'Arte pittorica 6copr_10

Incominciate a guardarla in alto dapprima a sinistra e poi a destra, ect.
Così ne viene fuori una specie di schema dagli inizi della pittura in poi. Eccolo:

Schema della prima parte
PITTURA ANTICA
dal 40.000 a. C.
FRANCO CATAMBRICA
40.000 a. C.
AFRICA MERIDIONALE
40.000 a.C.
SAHARA
dal 7000 al 1500 a.C. circa
SPAGNA ORIENTALE
dal 40.000 al 100 a.C. circa

e poi
ANTICO EGITTO
dal 4.000 al 100 a.C. circa
ANTICO MEDIORIENTE
dal 4.000 al 500 a-C.

e poi
MINOICA - MICENEA
2600.1100 a. C.
GRECA
dal 900 al 150 a.C.

e infine (derivate dalla Greca)
ETRUSCA
dal 700 al 50 a. C. circa
ROMANA
dal 200 a.C. al 400 dopo Cristo circa.


Vediamo quindi cos'è l'ARTE PITTORICA.
E' ogni attività che produca e agisca sulla base di regole e conoscenze tecni-
che particolari e con l'aiuto della genialità, del gusto e della fantasia
personali, viene definita ARTE. Essa è, più propriamente, ciò che l'uomo
crea per esprimere i suoi sentimenti, la sua ideologia, la realtà che lo
circonda, in opere esteticamente valide.
Per secoli il termine ARTE indicò qualsiasi attività, in prevalenza
manuale, che si esercitava con perizia, ma anche l'insieme di cognizioni
teoriche e pratiche necessario per l'eccellente esercizio di ogni singola attività.
L'apprendista di ogni ARTE presentava un proprio lavoro per essere
ammesso tra i mèmbri di una corporazione e anche grandi creatori non si
staccarono mai dalla corporazione artigiana o manuale della quale facevano
parte. ARTE era quindi l'abilità in un mestiere.
Con il progredire dell'ARTE, dei veri e propri baratri vennero a formarsi
tra, ad esempio, il migliore dei muratori e il Brunelleschi. Dal normale
artigiano s'incominciò a distinguere l'ARTEFICE, owerosia colui che
esercitava un'arte con lavoro non servile. Nacque di conseguenza, nell'Uma-
nesimo, il concetto di ARTISTA quale artefice che crea. Al di sopra delle
differenziazioni dei mezzi espressivi, l'ARTE viene intesa come attività dello
spirito che non si può piegare a qualsiasi altra e nasce dall'intuizione: essa
comprende tutte le creazioni dove vi sia la sintesi inscindibile di intuizione ed
espressione ed è ARTE non solo quella che si realizza nelle forme visibili
come pittura, scultura, architettura, ma anche ciò che, con intuizione ed
espressione, si serve della parola e del suono.
L'aggettivo PITTORICO significa ciò che è relativo alla pittura che, a
sua volta, è il rappresentare qualche cosa per mezzo di linee e colori.
Come la musica, la poesia e tutte le arti, anche la PITTURA si serve di un
linguaggio che si evolve secondo certe regole nel corso dei secoli, e il credere di
poter capire spontaneamente opere d'arte del passato è indice di ignoranza o
addirittura di presunzione. Gli studiosi contemporanei sono convinti che in
ogni nuova epoca storica non solo i soggetti tradizionali sono visti e rappresen-
tati in modo diverso, ma diversa è la scelta dei soggetti da rappresentare. Così
attraverso gli anni il significato fondamentale del messaggio trasmesso dal-
l'artista si trasforma non solo nella forma, ma anche nel contenuto.
La definizione di pittura come linguaggio è valida per tutta la sua lunga
storia. Le parole di quel linguaggio sono, in gran parte, preesistenti, ma il
fatto fondamentale è il come una parola viene usata; è il significato che
assume insieme ad altre parole: esse rappresentano ciò che il pittore sente e
pensa e vuole comunicare ai suoi simili. Ecco perché la pittura è un grande
strumento sociale non solo quando gran parte degli uomini non sapeva ne
leggere ne scrivere, ma anche nella contemporaneità perché il linguaggio
pittorico non conosce frontiere nazionali come, a volte, avviene nella
letteratura.

II
ARTE ANTICA
Per arte antica intendiamo quelle pitture che furono realizzate nel pe-
riodo Preistorico, nell'antico Egitto, nell'antico Medio Oriente e nella civiltà
minoica e micenea.
Sarebbe quantomeno presuntuoso e comunque fuori tema in un volume
come questo che si propone intenti semplificativi, cercare di scendere in
particolari o sottili distinzioni. Basti quindi al lettore conoscere che per la
pittura Preistorica ci si basa su ritrovamenti che permettono agli studiosi di
suddividerla in quattro diverse zone:
la franco catambrica, la Spagna orientale, il Sahara e l'Africa meridionale.
Essa risale, per la franco catambrica, probabilmente al Paleolitico supe-
riore (40000 a.C.), mentre per la Spagna orientale, inizia nel Paleolitico supe-
riore e continua attraverso il Mesolitico (12000/7000 a.C.) fino al Neolitico e
continua fino all'alba dell'era cristiana, mentre per l'Africa meridionale po-
chissimo si sa; si suppone che abbia avuto inizio nel Paleolitico superiore, ma
che continuasse in epoche posteriori ad opera dei Boscimani.
Sono pitture rupestri dove predominano le immagini di animali in una
società dove l'animale selvatico, oggetto di caccia, aveva un'importanza
fondamentale. Ciò vale per la zona franco catambrica (foto 1) e per quella
dell'Africa meridionale, mentre nella Spagna orientale compaiono, in eguai
numero, immagini di uomini e di animali in scene di caccia, ma anche di
guerra e di danza.
La tecnica usata va dal disegno realizzato con la punta di un dito sulla
morbida argilla (grotta di Gargas in Francia) al graffito, alla pittura a tocchi
(grotte di Altamira e di Lascaux).
Spesso queste pitture rupestri sono di un'eccezionale bellezza formale
con l'uso d'uno o più colori ed indubbiamente hanno un significato magico
nell'intento o di propiziare una profìcua caccia — fondamentale per la
sopravvivenza — o una sempre maggiore abbondanza di selvaggina.
La Pittura dell'antico Egitto dura circa 4000 anni conservando un'unità
stilistica che si spiega con l'isolamento geografico (deserto, monti e mari '
intorno ^lla valle del Nilo) e con la grande stabilità dovuta alle solide
istituzioni religiose e politiche, con sacerdoti e Faraoni assoluti protagonisti.
È una pittura parietale con tecniche assai lontane dall'affresco comune-
mente da noi inteso ed ha analogie con la tecnica del guazzo usata in Francia
nel 1700. Ha uno stile puramente lineare completamente indifferente alla
prospettiva, allo spazio e all'ombreggiatura. Il pittore, con l'approvazione e
forse la richiesta del Faraone o dei suoi funzionari, rappresenta i soggetti
nella loro realtà oggettiva e i personaggi o l'oggetto è raffigurato o tutto di
profilo o tutto di fronte. Ma lo squisito senso artistico del colore e della linea
offrono un considerevole fascino estetico.
Ricordiamo: Ritratto di Neferti-abet (foto 2), lastra di calcare dipinta
intorno al 2500 a.C., dove davanti alla defunta principessa ci sono offerte di
cibo raffigurate nell'opera in modo da sostituire quelle reali che si colloca-
vano nella tomba; nel Sacrifìcio di un toro, pittura murale eseguita intorno al
2200 a.C., c'è un sarcofago dipinto in giallo e sotto un toro bianco pezzato di
nero rovesciato sul dorso e due servi, vi sono anche pittogrammi che fanno
appello alla buona volontà del dio-sciacallo; II giudizio del morto (psicostasi)
è un'illustrazione del Libro dei Morti di Hunefer ed è una tempera su papiro
eseguita intorno all'800 a.C. e raffigura un giudizio delle anime con giudici e
il defunto che pronuncia parole, dipinte in geroglifici, che gli fanno superare
la prova per entrare in paradiso.
Per la pittura dell'antico Medio Oriente, intendiamo quella che si
sviluppa fra popoli ed epoche diverse nel vasto territorio fra il IV millennio e
il VI secolo a.C. Dai Sumeri ai Babilonesi ai Persiani ai Frigi. La civiltà
creata dai Sumeri, che inventarono la scrittura a caratteri cuneiformi,
esercita un influsso notevole in tutta la vasta area e ciò giustifica in parte il
raggruppamento che, per rapidità e semplificazione, facciamo.
Nella pittura i Sumeri furono iniziatori di tradizioni artistiche e tecniche
quali il mosaico, Y intarsio, la ceramica dipinta, le piastrelle smaltate, lo stile
lineare e la gamma dei colori della pittura murale.
La pittura minoica e micenea fiorisce a partire dal 2500 a.C. a Creta, nella
Grecia continentale e nelle isole e costituisce il fenomeno più eclatante e stili-
sticamente qualificato nella cultura preistorica; e con il suo carattere originale
e definito rispetto alle altre civiltà dell'Asia minore può considerarsi introdut-
tiva all'arte figurativa greca.
Nel periodo minoico, durato fino a circa il 1400 a.C., la pittura parietale
è ricca di colori e di liberà di scelta dei soggetti. Ma motivo principale di ispi-
razione è la natura che viene raffigurata con vivacità e freschezza. Vi sono
però anche soggetti con figure umane (danzatrici e sacerdoti) abbigliate con
ricchezza.
La fase micenea si fa luce quando i centri minoici vengono distrutti (fine
del XV secolo a.C.) e il dominio dell'Egeo passa ai regni (Micene e Tirinto) e '
dura fino a circa il 1100 a.C. La pittura si rifa a quella minoica con, forse,
una maggiore monumentalità. Ricordiamo il fregio raffigurante una proces-
sione di donne e quello della caccia al cinghiale.
mente da noi inteso ed ha analogie con la tecnica del guazzo usata in Francia
nel 1700. Ha uno stile puramente lineare completamente indifferente alla
prospettiva, allo spazio e all'ombreggiatura. Il pittore, con l'approvazione e
forse la richiesta del Faraone o dei suoi funzionari, rappresenta i soggetti
nella loro realtà oggettiva e i personaggi o l'oggetto è raffigurato o tutto di
profilo o tutto di fronte. Ma lo squisito senso artistico del colore e della linea
offrono un considerevole fascino estetico.
Ricordiamo: Ritratto di Nefertì-abet (foto 2), lastra di calcare dipinta
intorno al 2500 a.C., dove davanti alla defunta principessa ci sono offerte di
cibo raffigurate nell'opera in modo da sostituire quelle reali che si colloca-
vano nella tomba; nel Sacrifìcio di un toro, pittura murale eseguita intorno al
2200 a.C., c'è un sarcofago dipinto in giallo e sotto un toro bianco pezzato di
nero rovesciato sul dorso e due servi, vi sono anche pittogrammi che fanno
appello alla buona volontà del dio-sciacallo; II giudizio del morto (psicostasi)
è un'illustrazione del Libro dei Morti di Hunefer ed è una tempera su papiro
eseguita intorno all'800 a.C. e raffigura un giudizio delle anime con giudici e
il defunto che pronuncia parole, dipinte in geroglifici, che gli fanno superare
la prova per entrare in paradiso.
Per la pittura dell'antico Medio Oriente, intendiamo quella che si
sviluppa fra popoli ed epoche diverse nel vasto territorio fra il IV millennio e
il VI secolo a.C. Dai Sumeri ai Babilonesi ai Persiani ai Frigi. La civiltà
creata dai Sumeri, che inventarono la scrittura a caratteri cuneiformi,
esercita un influsso notevole in tutta la vasta area e ciò giustifica in parte il
raggruppamento che, per rapidità e semplificazione, facciamo.
Nella pittura i Sumeri furono iniziatori di tradizioni artistiche e tecniche
quali il mosaico, V'intarsio, la ceramica dipinta, ^piastrelle smaltate, lo stile
lineare e la gamma dei colori della pittura murale.
La pittura minoica e micenea fiorisce a partire dal 2500 a.C. a Creta, nella
Grecia continentale e nelle isole e costituisce il fenomeno più eclatante e stili-
sticamente qualificato nella cultura preistorica; e con il suo carattere originale
e definito rispetto alle altre civiltà dell'Asia minore può considerarsi introdut-
tiva all'arte figurativa greca.
Nel periodo minoico, durato fino a circa il 1400 a.C., la pittura parietale
è ricca di colori e di liberà di scelta dei soggetti. Ma motivo principale di ispi-
razione è la natura che viene raffigurata con vivacità e freschezza. Vi sono
però anche soggetti con figure umane (danzatrici e sacerdoti) abbigliate con
ricchezza.
La fase micenea si fa luce quando i centri minoici vengono distrutti (fine
del XV secolo a.C.) e il dominio dell'Egeo passa ai regni (Micene e Tirinto) e '
dura fino a circa il 1100 a.C. La pittura si rifa a quella minoica con, forse,
una maggiore monumentalità. Ricordiamo il fregio raffigurante una proces-
sione di donne e quello della caccia al cinghiale.
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